Musorgskij ‹mùsërksk'i›, Modest Petrovič. -
VitaDi nobile e ricca famiglia, apprese nei poderi paterni i primi canti e le prime danze di tradizione popolare. Mentre seguiva gli studi comuni e quelli militari, studiava il pianoforte, dapprima con la madre, poi, a Pietroburgo, con A. A. Gerke. Promosso (1857) ufficiale di fanteria, entrò nei più brillanti circoli mondani della capitale; qui, impoverito da vari rovesci di fortuna, abbandonò la carriera militare per non doversi troppo allontanare da Pietroburgo e si dedicò esclusivamente alla musica. Legato da rapporti d'amicizia ad altri musicisti, fu presentato da A.S. Dargomyžskij a un gruppo di giovani compositori: A. P. Borodin, M.A. Balakirev, C. A. Kjui e N. Rimskij-Korsakov. Con loro M. diede vita al Gruppo dei cinque, che, muovendo dal recupero della tradizione e del folklore, avrebbe cambiato il volto della musica russa, affrancandola definitivamente dalle influenze occidentali sia in ambito operistico sia negli altri generi. M. lavorava intensamente, ma la sua salute declinava senza posa. Nel 1879 fece un lungo viaggio con la cantante Leonova nella
Il 13 febbraio 1881 venne ricoverato all'ospedale militare di Pietroburgo, dove circa un mese dopo morì.
OpereI suoi primi lavori furono due Sonate, un Souvenir d'enfance per pianoforte, due Scherzi per orchestra, oltre ad alcune liriche. A differenza però degli amici del Gruppo dei cinque, egli non abbandonò lo studio di J. S. Bach. È del 1867 il brano sinfonico Noč na Lysoj gore («Una notte sul Monte Calvo»), che poi sarà inserito nella sua forma definitiva nella Soročinskaja jarmarka («Fiera di Soročincy», 1874-80), e del 1868 il primo atto di un'opera, Ženit´ba («Il matrimonio», da Gogol´); il 4 novembre 1868 iniziò il Boris Godunov (da Puškin), terminato (in partitura) il 15 dicembre dell'anno seguente; durante la vita di M., il Boris ebbe solo alcune rappresentazioni allestite nel 1874 per compiacere alla cantante Platonova, e una ripresa, non integrale, nel 1878. Nel 1872 cominciò un'altra opera, Chovanščina («Kovancina»), su testo proprio, che riuscì a terminare (ma senza l'ultimo coro, e solo nella stesura pianistica) nell'agosto del 1880. Nel frattempo nascevano vari lavori d'altra sorta: Kartinki s. vystavki («Quadri di un'esposizione», 1874), pianistici, strumentati nel 1928 da