Monreale

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Comune della prov. di Palermo (529,2 km2 con 36.273 ab. nel 2008). La cittadina è situata a 310 m s.l.m., su un terrazzo alle falde del Monte Caputo (670 m), ai margini meridionali della Conca d’Oro. Mercato agricolo e sede di industrie alimentari, del mobile e del cemento. Artigianato. Molto sviluppato il turismo.

Sul luogo dove in età araba esisteva un modesto centro agricolo di nome Balharā, Guglielmo II re di Sicilia fece costruire (nel 1174) il duomo col monastero benedettino; intorno a essi sorse la città, elevata a sede arcivescovile da papa Lucio III. L’arcivescovo-abate vi esercitò come signore feudale la giurisdizione civile e penale; nel 1220 M. ebbe confermati da Federico II diritti e privilegi consuetudinari; dopo le devastazioni causate dalle guerre fra Angioini e Aragonesi (13°-14° sec.), M. tornò a prosperare.

Il duomo (1174-89 ca.) è una grandiosa costruzione che conclude la storia dell’architettura normanna in Sicilia: a tre navate con crociera, facciata con portico fra due torri (rifatto nel 18 sec.), decorazione ad archi intrecciati sulle absidi esterne; fu costruito sotto il patronato reale e doveva ospitare il sarcofago di porfido di Guglielmo I. Splendido l’interno; gli importanti mosaici, che rivestono pareti e abside (storie del Vecchio e Nuovo Testamento, Pantocratore e santi), eseguiti tra fine del 12° sec. e metà del 13°, sono attribuiti a scuola locale con forti influssi bizantini, o ad artisti costantinopolitani. Esercitarono grande influenza sull’arte dell’Occidente, attraverso disegni (taccuino di Wolfenbüttel ecc.) e per la presenza di maestranze formate sull’arte musiva bizantina. Notevoli le porte bronzee di Bonanno Pisano (1186) e di Barisano da Trani (1179). Nel 2015 il duomo è stato inserito nella lista Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. A lato della chiesa è il chiostro dell’antico convento (ultimo quarto del 12° sec., con capitelli figurati di grande importanza per la plastica meridionale e una fontana di ispirazione araba). Dell’epoca normanna resta, nei dintorni, il diruto Castellaccio sul Monte Caputo (anticamente, convento fortificato dei benedettini). Tra gli edifici barocchi, la chiesa di S. Castrense e la chiesa del Monte (stucchi di G. Serpotta).

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