Monsone

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)

monsone


monsóne [Der. dello sp. monzón, port. monçâo, dall'arabo mausim "stagione"] [GFS] Nella meteorologia, vento periodico caratteristico delle zone tropicali, provocato dal contrasto termico stagionale tra aree continentali e aree oceaniche. Sostanzialmente simile, come meccanismo di formazione, alla brezza, si differenzia da questa per il periodo, che è annuo anziché diurno, e, soprattutto, per la vastità e l'imponenza; mentre le brezze interessano una striscia costiera molto limitata in profondità e in quota, i m. interessano aree continentali e oceaniche vastissime, e non solo in superficie, ma anche a quote notevoli (sino a 5000 m per i m. estivi indiani); i m., come venti stagionali, hanno carattere universale, tuttavia si suole localizzarli soprattutto in determinate zone, nelle quali il contrasto termico che li genera è regolare e ben marcato. Partic. regolari sono i m. indiani e cinesi; in Europa, m. di moderata entità si hanno solo sulla Penisola Iberica. Il meccanismo dei m. è, in breve, il seguente. Poiché il suolo continentale possiede bassa conduttività termica e bassa capacità termica, l'intensa radiazione solare estiva viene assorbita solo da un sottile strato superficiale, che si porta a temperatura piuttosto elevata; la maggior parte della radiazione solare viene riflessa verso l'atmosfera, con sensibile aumento della temperatura di questa. Gli oceani, invece, assorbono una maggior quantità di energia termica solare, sia per il fatto che a causa del moto ondoso viene interessato all'assorbimento uno strato più profondo, sia perché una notevole frazione dell'energia solare viene utilizzata nell'evaporazione dell'acqua; la temperatura media dell'atmosfera al di sopra degli oceani rimane perciò in estate, almeno nella bassa stratosfera, inferiore di 5 o 10 °C a quella del-l'atmosfera continentale; viceversa, durante l'inverno la maggiore quantità di calore accumulata dagli oceani rende più elevata la temperatura del-l'atmosfera oceanica rispetto a quella continentale; di conseguenza, in estate l'atmosfera continentale è meno densa di quella oceanica, il che dà luogo a movimenti di masse d'aria dagli oceani verso la terraferma, e il contrario avviene in inverno. Data la loro genesi, i m. si sviluppano con notevole intensità soltanto dove il contrasto termico fra continenti e oceani è forte, cioè nelle regioni tropicali e subtropicali. In tali regioni il m. estivo, trasportando sui continenti notevoli masse di aria umida, produce in generale abbondanti precipitazioni, soprattutto nelle zone in cui esistono importanti rilievi montuosi, come in India, che costringono l'aria umida a salire a quote elevate. La direzione dei m. è inoltre influenzata dalla rotazione terrestre e dalla distribuzione degli oceani e dei continenti. A titolo di esemplificazione delle circostanze accennate finora, nella fig. è rappresentato schematicamente l'andamento dei m. asiatici, invernale ed estivo.

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