Montanismo

Dizionario di Storia (2010)

montanismo


Nome, dal suo iniziatore (Montano), dato a una setta cristiana sorta dopo la metà del 2° sec. in Frigia (per cui è spesso indicata come «eresia dei frigi») e presto diffusasi in tutta l’Asia Minore, poi nell’Africa romana e altrove (a Roma è testimoniata una comunità montanista). Si tratta di una reviviscenza del primo profetismo dell’età apostolica e a essa infatti si ricollega Montano, che predicava l’imminente fine del mondo con la discesa della nuova Gerusalemme dal cielo nella pianura di Pepuza, oscuro villaggio a oriente di Filadelfia, da lui ribattezzato Gerusalemme. Presto si unirono a lui nel profetizzare due donne, Massimilla e Prisca (o Priscilla), e altri numerosi seguaci della «nuova profezia». Il carattere entusiastico del movimento trova un riscontro, e forse in parte una spiegazione, nell’analogo carattere delle manifestazioni del sentimento religioso in Frigia anche nell’epoca precristiana. Per comprendere storicamente il m., occorre considerare la tensione escatologica del cristianesimo primitivo che annoverava la «profezia» tra i carismi e, in molti ambienti, viveva nell’attesa del regno millenario. Inoltre nel m. è da vedere una reazione all’incipiente organizzazione della Chiesa che portava a disciplinare e controllare i carismi; e proprio nella polemica antimontanistica si viene distinguendo la «vera» dalla «falsa» profezia che si esprimerebbe, nella predicazione di Montano, per opera del demonio. Ma il m. non si opponeva solo al controllo ecclesiastico dei carismi: esso è anche l’espressione di una reazione alle raffinate speculazioni gnostiche e in questo senso hanno particolare significato l’adesione al m. di Tertulliano (con la sua dottrina sulla Chiesa come spiritus e non come numerus episcoporum, con la sua concezione «economica» della Trinità, con la difesa della resurrezione della carne contro il docetismo, con il suo rigorismo morale ecc.; tracce di m., secondo alcuni, sono anche nella Passio Perpetuae et Felicitae) e la presa di posizione tutt’altro che contraria al m. di Ireneo di Lione e dei confessori lionesi in un messaggio al papa Eleuterio (177). Il movimento montanista, dopo la sua rapida diffusione a seguito dell’insegnamento di Montano e delle profetesse, venne perdendo, con la loro morte, il carattere carismatico e profetico; comunque ne restano alcune scarse tracce nelle leggi imperiali che lo perseguirono (secc. 4° e 5°) e, in Oriente, ancora nel sec. 8°.

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