METALLIFERI, MONTI

Enciclopedia Italiana (1934)

METALLIFERI, MONTI (in tedesco Erzgebirge, in cèco Hruènéhory; A. T., 53-54-55)

Arrigo LORENZI

Così chiamati dalla grande abbondanza di minerali (di argento, rame, zinco, bismuto, cobalto, uranio, ferro), stanno fra la Boemia e la Sassonia. Costituiti di graniti, gneiss, scisti micacei e rocce eruttive (porfidi, basalti), rappresentano uno dei resti del Sistema Varisco. Senza limiti netti che li separino a ponente dai Monti dell'Elster, a levante dalle montagne arenacee dell'Elba, si estendono fra questi estremi per circa 140 km. Verso mezzodì sono assai erti, sicché dalla valle dell'Eger presentano veramente l'aspetto di montagne; invece verso settentrione scendono lentamente coi caratteri di un ripiano, e dalle colline della Sassonia si possono separare solo convenzionalmente (con la isoipsa di 400 m. che decorre da Zwickau a Chemnitz, a Freiberg e a Tharandt).

La parte culminante è una superficie ondulata da larghi dorsi e cime cupoliformi, risultato questo di una prolungata erosione. Due cime si elevano maggiormente nella metà SO., il Fichtelberg (1218 metri) e il Keilberg (1240 metri), la prima in territorio tedesco, la seconda in territorio cecoslovacco. Questa superficie è coperta di boschi acifolî, e, a causa delle difficoltà di smaltimento delle acque pluviali, di vaste torbiere a superficie convessa. La notevole quantità di pioggia (massima piovosità nella parte orientale, mm. 1300) favorisce la vegetazione erbacea e con ciò rende possibile l'allevamento dei bovini; ma, per il breve periodo vegetativo dovuto al clima, che è piuttosto rigido, in tutti i Monti Metalliferi la coltivazione del suolo (avena, segale, patate) è limitata alle parti basse e l'economia rurale ha un'importanza secondaria, in confronto della industriale. Le origini di questa risalgono al tempo in cui (sec. XII e XV) lo sfruttamento delle ricchissime miniere argentifere diede impulso alla fondazione di città che, come Freiberg, assunsero una vera importanza nella storia dell'industria mineraria, della geologia e della mineralogia, o che, come Annaberg, Marienberg e altre, si stabilirono a un'altezza alla quale in nessuna parte della Germania vi sono centri considerevoli. Quando le miniere furono esaurite, gli abitanti dovettero cercare altri mezzi di sussistenza e diedero vita a industrie svariatissime, esercitate tanto in casa quanto negli opifici.

Nel sec. XIX la presenza di litantrace (bacino di Zwickau-Chemnitz, bacino di Plauen) diede sviluppo, nella parte bassa dei Monti Metalliferi, a un'intensa vita industriale. Sicché la forte densità di popolazione di queste montagne (nel capitanato di Chemnitz 1200 ab. p. kmq.), nella parte alta si deve alle condizioni del passato, mentre nella parte bassa dipende da cause attuali.