CABALLÉ, Montserrat

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)

CABALLÉ, Montserrat

Lorenzo Tozzi

Soprano spagnolo, nata a Barcellona il 12 aprile 1933. Studia per dodici anni al Conservatorio di Barcellona con E. Kenny, C. Badia e N. Annovazzi, vincendo nel 1954 la medaglia d'oro del Liceo. Nello stesso anno compie il suo debutto ufficiale a Barcellona nell'oratorio El pasebre di Casals.

Il suo esordio in teatro (1956) avviene al Teatro di Basilea, dove rimane per tre anni interpretando dapprima ruoli minori, poi più impegnativi, e mettendo le basi del suo repertorio (Bohème, Pagliacci, Tosca, Aida, Racconti di Hoffman, Principe Igor, Lohengrin, Tannhäuser, Maestri Cantori, Don Giovanni, Elettra, Arabella). Passa, poi, allo Stadttheater di Brema (1959-62), dove affronta Il Flauto magico, l'Eugenio Onegin, la Traviata e l'Armida di Dvořák. Nel frattempo esordisce allo Staatsoper di Vienna (Salomè), a Firenze (Arianna a Nasso), alla Scala (Parsifal, nel 1960) e al San Carlo di Napoli (Crepuscolo degli dei, nel 1961). Vienna, Lisbona (Ifigenia in Tauride di Gluck, nel 1960), Barcellona e Città di Messico (Manon di Massenet, nel 1963) ne consolidano la tecnica. La consacrazione internazionale le viene alla Carnegie Hall di New York dove (1965) interpreta la Lucrezia Borgia di Donizetti sostituendo M. Horne. Nella stessa stagione debutta anche al Metropolitan di New York con Faust di Gounod. Da allora canta nei maggiori teatri del mondo, in un repertorio ancora più vasto e impegnativo: al Festival di Glyndebourne (1965), alla Scala (Lucrezia Borgia, Maria Stuarda, Norma e Un ballo in maschera), al Covent Garden di Londra (Traviata, nel 1972, e Il Trovatore), all'Arena di Verona (Don Carlos, nel 1968), al Festival di Orange (Norma, nel 1974), all'Opera di Roma (Demofoonte di Cherubini, nel 1985) e al ''Rossini Opera Festival'' (Ermione, nel 1987). È apparsa anche in numerosi recitals di canzoni spagnole e in zarzuelas.

Interprete di grande maestria tecnica, la C. ha legato il suo nome al ritorno sulla scena di molte opere dimenticate o poco rappresentate, soprattutto di Donizetti (Roberto Devereux, Maria Stuarda, Parisina, Gemma di Vergy), Rossini (La donna del lago, Semiramide, Tancredi, Ermione, Elisabetta) e Verdi (Giovanna d'Arco). Dotata di una voce assai limpida, che sa modulare con grande naturalezza sia nei passaggi di agilità che nei ''filati'' celestiali, la C. si è conquistata un ruolo di primadonna della lirica e di protagonista del ritorno al gusto del belcanto. Il suo repertorio va da Gluck e Mozart sino a Puccini, Strauss e Giordano. Le sue interpretazioni sono giocate più sul piano di un'estrema raffinatezza vocale che su di un'intensa presenza scenica.

Bibl.: G. Pugliese, M. Caballé, in Discoteca, 1969; R. Celletti, Dalla Tadolini alla Caballé: storia di un 'canto ritrovato', ibid., 1969; Id., Lucrezia, Lucia e la squadra del buoncostume, ibid., 1970; Id., Le Regine della lirica, ibid., 1970; F. G. Barker, M. Caballé, in Opera, 1975; C. Casanova, M. Caballé, in Lirica, 1987; P. Mioli, Una voce di celeste armonia, ibidem.

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