Monza

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Comune della Lombardia (33,09 km2 con 124.840 ab. nel 2020), capoluogo della provincia di M. e Brianza. La città è posta a 162 m s.l.m. all’estremità meridionale della Brianza. L’abitato è attraversato da N a S dal fiume Lambro che incrocia, a S del nucleo urbano più antico, il canale Villoresi. Al suo ricco passato, alle sue funzioni storiche, la città deve la sua equilibrata evoluzione in campo demografico ed economico. La popolazione già all’inizio del secolo superava i 42.000 abitanti, diventati 64.000 nel 1936 e 73.000 nel 1951. In tutte le direzioni dell’originario nucleo urbano, raccolto attorno al duomo e all’arengario, si sono sviluppati i più recenti quartieri residenziali e industriali. M., già notevole centro di artigianato tessile specializzato nel cappellificio, è oggi un importante centro industriale (industrie metalmeccaniche, elettrotecniche, alimentari, della carta, delle materie plastiche e dell’abbigliamento, oltre che tessili) e di servizi, in particolare commerciali.

Modesto centro abitato dai Galli Insubri e poi dai Romani, i quali la chiamarono Modicia, fu una delle residenze dell’ostrogoto Teodorico, ma crebbe a vera importanza in età longobarda, quando la regina Teodolinda la scelse come luogo di villeggiatura, funzione conservata fino a Umberto I re d’Italia (che qui fu ucciso dall’anarchico G. Bresci, 1900). Al 1126 risale l’inizio della dominazione milanese, interrotta brevemente nei sec. 12°-14° dagli imperatori Federico I e Enrico VII, e definitivamente consolidata da Galeazzo I Visconti nel 1324. Tuttavia la città riuscì a conservare di fronte al ducato, nei sec. 15°-18°, una reale autonomia amministrativa, economica e giudiziaria. Nel 19° sec. si sviluppò a centro importante del commercio e dell’industria.

M. conserva insigni monumenti. Notevole il duomo (S. Giovanni Battista, 6° sec., ricostruito nel 13° e ampliato nel 14°, con facciata di Matteo da Campione, 1396); all’interno, rifatto nel 18° sec., notevolissima la cappella di Teodolinda, affrescata dagli Zavattari (1444), che conserva la corona ferrea (5°-8° sec.). Nel tesoro, preziosi cimeli medievali. L’arengario è della seconda metà del 13° secolo. Rimaneggiate S. Maria in Strada (14° sec.) e S. Maria delle Grazie (15° sec.). La biblioteca del capitolo conserva codici di pregio (dal 9° sec.). La villa reale, di G. Piermarini (dal 1777; completata del parco nel 1806), è una magnifica costruzione neoclassica. La cosiddetta cappella espiatoria è di G. Sacconi.

L’autodromo di M., il più importante d’Italia, è in attività dal 1922. Sottoposto a ripetuti rifacimenti e migliorie, nella sua struttura attuale comprende diversi tracciati; il circuito completo è di 10 km.

Provincia di M. e Brianza (405,41 km2 con 870.193 ab. nel 2020) È stata istituita nel 2004 ed è operativa dal 2009; è divisa in 55 comuni, disaggregati dalla provincia di Milano. È la più densamente abitata, dopo la provincia di Napoli. Il territorio si estende tra la pianura e le ultime propaggini delle colline moreniche a S del Lago di Como e include parte della regione storico-geografica della Brianza. L’area vanta una consolidata tradizione industriale, con un apparato caratterizzato da piccole e medie aziende a elevata specializzazione, in particolare nei settori del mobile (poli di Lissone e Meda), della meccanica e dell’elettronica. I centri principali, oltre al capoluogo, sono Desio, Seregno, Seveso e Vimercate.

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