MORAVIA

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1997)

MORAVIA

B. Chropovský

(ceco Morava; ted. Mähren)

Regione storica dell'Europa centro-orientale che trae il suo nome da quello dell'omonimo fiume, chiamato Marus nelle fonti latine (Magnae Moraviae fontes historici 1966-1971, I), che nel suo corso medio e inferiore la attraversa da N a S prima di confluire nel Danubio. Il territorio della M. fa oggi parte della Rep. Ceca, insieme con la Boemia, con cui confina verso O, mentre a N, E e S i confini storici coincidono sostanzialmente con quelli nazionali attuali, rispettivamente con la Polonia, la Slovacchia e l'Austria.Dal punto di vista orografico il territorio si articola nelle due ampie vallate dei fiumi Morava e Jihlava, circondate su tre lati da catene montuose di modesta altezza (monti Jesenik o Sudeti Orientali a N; Carpazi Slovacchi o Carpazi Bianchi a E; Alture di M. a O) e aperte a S verso il bacino di Vienna.Gli inizi della cultura e dell'arte medievale in M. sono in rapporto con la formazione e lo sviluppo del regno della Grande M. nel corso del 9° secolo. L'arte figurativa della Grande M. rappresenta la prima espressione culturale stilisticamente definita degli Slavi, che nacque dall'antica arte provinciale romana della regione del Danubio e accolse poi, rielaborandoli, gli influssi della civiltà ellenistica e della cultura carolingia. Nella Grande M. si sviluppò una cultura nazionale caratteristica, con uno stile autonomo locale sincretico nell'oreficeria. Anche dopo il declino della Grande M., verificatosi già nei primissimi anni del sec. 10°, la cultura e l'arte si svilupparono nella regione secondo lo spirito dell'epoca precedente: fino alla definitiva annessione allo stato dei Přem'yslidi di Boemia (sec. 11°) la M. si inserì pienamente, travalicando la cultura ceca, nei coevi avvenimenti culturali europei. La M. fu dunque un elemento costitutivo dell'area culturale mitteleuropea e vi si rifletterono analogamente tutte le situazioni culturali, gli stili, le mode e le correnti spirituali giunti nella regione direttamente o in modo mediato dai più importanti centri culturali dell'Italia, della Francia, dei Paesi Bassi, dalla corte papale o dai grandi centri degli ordini monastici.Nel corso del sec. 10° i Přem'yslidi boemi assunsero il dominio di una parte del regno della Grande M., ivi compresa la M. propriamente detta; tuttavia tra la fine del sec. 10° e gli inizi del successivo la regione venne conquistata dal polacco Boleslao Chrobry. Nel 1019, durante il regno di Udalrico, essa tornò nuovamente sotto il dominio dei Přem'yslidi; alla sua morte, sulla regione regnò Bretislao I (1037-1055), il quale tuttavia non si riallacciò all'organizzazione statale ed ecclesiastica della Grande Moravia. Il paese venne suddiviso nei principati feudali ereditari di Olomouc, Brno e Znojmo. Nel 1182 la M. ottenne il titolo di margraviato e nel 1197 il suo rapporto con la Boemia venne regolato in modo definitivo. Carlo IV di Lussemburgo (re di Boemia dal 1347, imperatore dal 1355, m. nel 1378) vi fondò una secondogenitura e la cedette a suo fratello Giovanni; dopo la morte di quest'ultimo (1375) essa venne ripartita tra i suoi figli. Nel 1411 la M. toccò a Venceslao IV (1411-1419) come re di Boemia, ma il suo successore Sigismondo la diede nel 1423 ad Alberto V d'Austria (1404-1439); il figlio di quest'ultimo, Ladislao Postumo (1440-1457) fu dapprima signore di M. e solo più tardi di Boemia. Nel 1478 la regione venne ceduta al re ungherese Mattia I Corvino (1458-1490), ma dopo la morte di quest'ultimo ritornò alla Boemia.Nel primo Medioevo il confine meridionale della regione correva, già dall'epoca della Grande M., lungo la linea settentrionale del Danubio; solo alla fine del sec. 11° il confine si stabilizzò lungo il corso del fiume Dyie. Il limite moravoungherese si trovava all'incirca lungo la cresta dei Carpazi. Verso E, la regione oltre la Porta di M. non appartenne, fino al 1019, alla M. propriamente detta; essa fu conquistata solo da Bretislao I intorno al 1039. Verso N il confine si stabilizzò più tardi nella regione di Opava.L'arte altomedievale in M. affonda le proprie radici nella composita cultura della Grande M., testimoniata da manufatti che indicano contatti con l'ambito culturale del Ponto settentrionale e con quello bizantino, con la cultura dei Sarmati e con l'arte scitica, denunciando nel contempo la presenza di elementi iranici e soprattutto di più tardi influssi carolingi. Su queste basi si formarono la cultura e l'arte locali, rappresentate da speroni fusi in bronzo e dorati, che presentano una ricca decorazione in cui si combinano maschere umane e palmette. Tra i manufatti artistici più interessanti, anche dal punto di vista iconologico, vanno annoverate alcune linguette di guarnizione da cintura con attributi tipici della dignità sovrana e dell'iconografia cristiana (Mikulčice, Národní kulturní památník). Caratteristica è la decorazione in oro e argento, alla cui qualità contribuiscono la precisione nella fusione e lavorazione a sbalzo dei metalli e l'impiego fantasioso e raffinato della filigrana.Lo sviluppo urbano nella regione risale alla seconda metà del sec. 11°; nel 1063 Vratislao II (1061-1092), con l'approvazione del vescovo di Praga, Sebir, fondò a Olomouc un autonomo vescovado per la Moravia.Sorsero in questa fase le città reali di Olomouc, Uničov, Prostĕjov, Litovel, Šumperk, Přerov, Uherské Hradištĕ, Uherský Brod, Jemnice, Podivín, Pohořelice; in seguito vennero fondate anche città vescovili: Kromĕříž, Hulín, Svitavy, Mohelnice, Brušperk, Moravská Ostrava, Osoblaha.Il principe Bretislao II (1092-1100), figlio di Vratislao II, non solo introdusse in M. una nuova organizzazione amministrativa, ma rese stabili anche i nuovi confini che si andavano formando: a S vennero eretti i nuovi castelli di Břeclav, Hrádek, Znojmo, Vranov e Bítov; a O le fortezze strategiche di Hodonín, Uherský Ostroh, Veselí, Kunovice e Uherský Brod; a N ancora Olomouc, Přerov, Stavenice e Holasovice. Sotto Přemysl Ottocaro I (1191-1193, 1197-1230) si cominciarono a costruire anche castelli nobiliari: il battifredo cilindrico del castello del margravio a Olomouc (od. cappella di S. Barbara) ne è l'esempio più noto. I castelli erano collegati tra loro da una rete di vie di comunicazione di ambito locale e a lunga percorrenza: tra le più importanti erano la strada boema da Praga a Buda e la strada attraverso la regione di Tešin e di Cracovia verso la Russia.La continuità d'insediamento e le costanti trasformazioni edilizie hanno fatto sì che i monumenti di epoca medievale non siano più in larga misura ricostruibili con completezza nella loro forma originaria; solo in qualche caso si conservano interamente. Nel sec. 11° esistevano alcune chiese del tipo della rotonda monoabsidata. Durante il regno di Sobeslao I (1125-1138) vennero eretti a Olomouc la prima basilica di S. Venceslao, a tre navate, e l'annesso capitolo, dove venne trasferita la sede vescovile dalla chiesa di S. Pietro; il complesso architettonico fu ultimato nel 1141. Attraverso gli scavi archeologici si è potuta definire la forma primitiva della sede del vescovo e dei Canonici: si trattava di un vasto complesso di edifici, con il palazzo in posizione dominante che in origine serviva come sede del vassallo di Olomouc. Qui fu attiva una bottega, i cui lavori presentano tratti specifici ben individuabili, che prese parte anche alla costruzione del castello di Mĕlice; le scelte stilistiche operate per la realizzazione dell'apparato decorativo furono determinate dall'attenzione del vescovo locale per la cultura artistica francese. Chiese tipologicamente simili a quella di Olomouc vennero costruite nella seconda metà del sec. 12° a Brno e nei monasteri principeschi. In questo secolo vennero introdotte in M. anche chiese a pianta centrale a triconco o a tetraconco; questo nuovo tipo di chiesa, di impronta italianizzante, il cui nucleo quadrato contiene un'abside, è rappresentato dalla chiesa dei Ss. Pietro e Paolo a Řeznovice, con torre poligonale sopra la cupola. In questo periodo penetrarono nella regione anche influssi dalla Germania meridionale e dalla Sassonia.Della scultura romanica si conserva in M. relativamente poco. Nella basilica del monastero di Třebíč e nella chiesa dell'abbazia cistercense di Předklášteří (od. Tišnov) i portali sono decorati con rilievi figurati e ornamentali di stile marcato e notevole qualità artistica. Il portale di Třebíč venne realizzato con una decorazione puramente ornamentale, i cui elementi compositivi dimostrano però l'introduzione di forme romaniche anche dalla Normandia. Ancor più significativa fu l'esecuzione del portale di Tišnov, in cui la cornice architettonica e gli elementi decorativi sono già gotici, mentre il tema iconografico, le statue degli apostoli e quelle dei santi sono espressione di una visione formale romanica appena sfiorata dal Gotico dell'Occidente.Della pittura romanica in M. i migliori esempi noti sono i due cicli della rotonda di S. Caterina a Znojmo (sec. 12°): uno cristologico, l'altro costituito dai ritratti degli esponenti della dinastia přem'yslide. L'impostazione lineare delle figure si avvicina a quella della pittura salisburghese e all'affine pittura dell'Allerheiligenkapelle di Ratisbona; le fisionomie dei sovrani e i loro attributi derivano invece verosimilmente dall'iconografia monetale dei denari locali, sia coevi sia più antichi.Alla miniatura di Colonia è ispirata la decorazione del Breviario di Olmütz (o Horologium Olomoucense; Stoccolma, Kungl. Bibl., A.144), fatto realizzare poco prima del completamento del capitolo di Olomouc (1141) dal vescovo Jindřich Zdík, che chiamò probabilmente dalla regione renana il pittore Hildebertus e lo scriba Everwinus.Le pitture murali nella cappella abbaziale della chiesa di S. Procopio a Třebíč (costruita nel 1101) mostrano scene della Storia dell'Ordine benedettino e della Vita di s. Giovanni Evangelista.Il movimento riformatore della metà del sec. 12°, unito al grande entusiasmo per le crociate, trovò in M. il suo grande rappresentante nel vescovo Jindřich Zdík, il fondatore della cultura medievale morava. Egli si pose l'obiettivo di rafforzare il peso del potere ecclesiastico rispetto a quello temporale; in questo spirito fece anche compilare la prima raccolta dei testi di diritto dell'11° secolo. L'educazione e la cultura ufficiali erano di pertinenza della Chiesa, ma nella vita culturale e artistica ebbe un ruolo anche l'aristocrazia che aveva le sue sedi nelle città; un posto importante ebbero anche i monasteri.Bretislao I fondò intorno al 1045 il monastero benedettino di Rajhrad; quello di Hradisko presso Olomouc venne fondato nel 1078 dal principe moravo Ottone e da sua moglie Eufemia, mentre quello di Třebíč fu fatto erigere nel 1101 dai principi moravi Litold e Ulrico, cui si deve anche la chiesa di S. Pietro, consacrata nel 1104. Già alla fine del sec. 12° sorse, grazie a una fondazione di Guglielmo di Pulín, il primo monastero femminile premostratense a Dolní Kounice, la più importante istituzione monastica nobiliare della Moravia. Agli inizi del sec. 13° il canonico di Brno Leone da Klobouk fondò il monastero dei Premostratensi a Zábrdovice, presso Brno; negli stessi anni fu fondato il monastero agostiniano di Doubravník; nel terzo decennio del Duecento l'abbazia cistercense femminile di Oslavany; negli anni trenta del sec. 13° l'abbazia femminile cistercense di Tišnov; intorno alla metà del secolo il monastero premostratense a Nová Říše nella M. occidentale; nel 1252 l'abbazia di Igar e nel 1260 quella di Vizovice.Nel corso del sec. 13° nelle città importanti si insediarono altri ordini religiosi: i Domenicani a Olomouc, Brno, Znojmo, Jihlava, Opava, Uherský Brod e Šumperk; i Francescani a Olomouc, Brno, Jihlava, Znojmo, Opava, Krnov e Valtice; le Clarisse si stabilirono a Olomouc, Znojmo e Opava. Nel sec. 13° giunsero nella M. settentrionale anche commende di ordini cavallereschi: i Cavalieri Teutonici ebbero sedi a Hotĕradice, Křenovice, Moravský Krumlov, Slavkov, Opava e Brno; i Templari a Jamolice, Templštejn e Čejkovice; i Giovanniti a Brno, Horní Kunovice, Kromĕříž e Orlov.La cultura artistica della M. fu strettamente associata a quella boema anche all'inizio del Gotico, sebbene si manifestassero marcati influssi dell'ambito culturale dell'area danubiana e della Slesia. La fase iniziale del Gotico è rappresentata dalla costruzione del monastero premostratense a Louka, presso Znojmo (1190), dove nel 1200 ca. vennero costruite una cripta e una basilica a tre navate.Agli esempi più monumentali dell'architettura mitteleuropea del sec. 13° appartengono il monastero benedettino e la relativa chiesa a Třebíč, la cui struttura richiama le formule tardoromaniche del Medio Reno. L'edificio è opera di un'importante maestranza che padroneggiava le forme e gli ornati tardoromanici ed era in grado di integrarvi elementi gotici; questo cantiere appare in rapporto con alcuni significativi edifici dell'Austria Inferiore e dell'Ungheria.L'abbazia cistercense costruita negli anni venti del sec. 13° a Velehrad era una monumentale basilica con transetto, con elementi ornamentali romanici di tipo franco. A poco a poco il tipo della chiesa a impianto longitudinale prese il sopravvento sul tipo a pianta centrale (si vedano gli esempi di Hulín e Deblín) e sotto l'influsso della colonizzazione tedesca venne introdotto un nuovo tipo di costruzione, l'ossario.Nuove forme si affermarono anche nella progettazione degli spazi urbani con la creazione di piazze civiche in forma di quadrangoli regolari (Bruntál, Uničov); inoltre la nobiltà cominciò a erigere castelli realizzati da maestranze provenienti dall'ambito monastico (Starý Jičín, Lukov, Dvilín, Veveří, Hukvaldy, Tovačov).Veicoli del Gotico moravo furono soprattutto le abbazie cistercensi e premostratensi, per es. quella femminile cistercense a Oslavany, quella premostratense a Louka, quella benedettina di Hradisko e altre.In M. si conservano anche alcune sculture raffiguranti la Vergine, il Cristo sofferente e crocifisso e la Pietà, in cui si può seguire il passaggio verso lo scioglimento plastico dello stile; Brno e Jihlava furono i centri principali di questi lavori d'intaglio. Le sedi più importanti della scultura in pietra furono le botteghe di Brno e Olomouc, che avevano un forte legame con la Germania. Un'opera notevole in questo campo è la scultura decorativa tardogotica del portale del municipio di Brno, nel quale già alla fine del sec. 15° cominciarono a penetrare elementi di stile rinascimentale, prima che nel secondo quarto del sec. 16° l'immigrazione di artisti italiani introducesse in M. l'arte del Rinascimento.Il destino della pittura gotica della M. collimò con lo sviluppo della pittura boema tra la prima metà del 14° e il tardo 15° secolo. In M. restano tuttavia solo poche opere, una delle quali è il Libro del diritto civico di Brno (Brno, Arch. mešta Brna). Nell'ambito del libro miniato è notevole per il suo ricco corredo illustrativo il Libro del diritto di Iglaw, del primo quarto del sec. 15° (Brno, Arch. mešta Brna). Allo stesso ambito sono attribuibili anche il messale conservato nella chiesa di S. Giacomo a Brno, la Bibbia di Lobkovice e la Bibbia di Bočkov, entrambe del 1480, conservate a Brno (Arch. mešta Brna), e la Bibbia di Boskovice, della fine del sec. 15° (Olomouc, Bibl. Univ.). Opera del Maestro di Vyšehrad è la Madonna nella cappella della Vergine del castello di Vevĕří. Nell'ambito della pittura boema sono da inserire la Madonna nella chiesa di S. Tommaso a Brno e la tavola del monastero di Rajhrad. Alla fine del sec. 15° la M. cominciò autonomamente ad allacciarsi alla pittura tedesca, austriaca, sveva, slesica e olandese. La tavola con la raffigurazione della Messa di s. Gregorio (Praga, Národní Gal.), fatta realizzare nel 1480 dalla badessa Perchta di Boskovice, è l'opera più importante. In quest'epoca, grazie alla presenza di maestri stranieri, la pittura murale raggiunse un alto livello artistico, come testimoniano gli esempi di Bořitov, Brno, Olomouc.Il rapido dispiegarsi del movimento di Riforma all'epoca degli Hussiti lasciò tracce profonde e durevoli anche nelle arti figurative: tutto ciò che era contro la semplicità, la comprensibilità delle forme espressive e del contenuto dei concetti della Riforma venne notevolmente danneggiato e in tal modo la cultura e l'arte morave furono ulteriormente impoverite.Tra i musei della M. che conservano opere di arte medievale vanno segnalati a Brno l'Archeologický ústav České akad., il Moravské muz. v Brnĕ, la Moravská gal. v Brnĕ, il Krajské tředisko státní památkové péče v Brnĕ; a Opava lo Slezké muz.; a Olomouc il Krajské vlastivĕdné muz. e la Oblastní Gal.; a Zlín l'Oblastní muz. jihovýchodní Moravy; a Uherské Hradištĕ lo Slovácké muz.; a Mikulov na Moravé il Regionální muz. e infine il Jihomoravské muz. a Znojmo.

Bibl.:

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Letteratura critica. - B. Dudík, Mährens allgemeine Geschichte, 12 voll., Brünn 1860-1888; B. Bretholz, Geschichte Mährens, I, 1-2, Brünn 1893-1895; Die Österreichisch-Ungarische Monarchie im Wort und Bild. Mähren und Schlesien, Wien 1897; L. Hosák, Historický místopis zemĕ moravskoslezské [Topografia storica del paese moravoslesiano], Praha 1937; D. Bíbal, Gotická architektura v Čechách a na Moravĕ [Architettura gotica in Boemia e M.], Praha 1948; J. Mašín, Románska nástĕnná malba v Čechách a na Moravĕ [Pittura murale romanica in Boemia e M.], Praha 1954; Moravská knižní malba XI. -XVI. století [La miniatura morava nei secc. 11°-16°], cat., Brno 1955; J. Cibulka, Velkomoravský kostel v Modré u Velehradu a začátky křest᾽anství na Moravĕ [Le chiese dei principi moravi a Modré e Velehradu all'inizio del cristianesimo in M.], Praha 1958; M. Flodr, Scriptorium olomoucké [Lo scriptorium olomoucense], Praha 1960; V. Medek, Osudy moravské církve do konce 14. vĕku [Vicende della chiesa morava alla fine del sec. 14°], Praha 1971; J. Dekan, Vel᾽ká Morava. Doba a umenie [La Grande Moravia. L'epoca e l'arte], Bratislava 1976; P. Jakub, Dĕjiny umĕní v Československu [Storia dell'arte cecoslovacca], Praha 1978; J. Kuthan, Die mittelalterliche Baukunst der Zisterzienser in Böhmen und in Mähren, Berlin 1982; A. Merhautová, D. Třeštík, Románské umĕní v Čechách a na Moravĕ [Arte romanica in Boemia e M.], Praha 1984; J. Poulík, B. Chropovský, Grossmähren und die Anfänge der Tschechoslowakischen Staatlichkeit, Praha 1986; P. Spunar, Kultura českého středovĕku [Cultura medievale cecoslovacca], Praha 1987; J. Válka, Středovĕká Morava [M. medievale], Brno 1991.B. Chropovský

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