MOTION PICTURE PATENTS COMPANY

Enciclopedia del Cinema (2004)

Motion Picture Patents Company (TRUST)

Gaia Marotta

Associazione di produttori e imprenditori cinematografici statunitensi, fondata nel settembre del 1908 sulla costa orientale degli Stati Uniti.

Nel 1907, al termine di una lunga battaglia legale intrapresa da Thomas A. Edison contro alcune case di produzione per difendere i diritti esclusivi delle proprie invenzioni (macchina da presa e pellicole), la sentenza definitiva decretò l'originalità della cinepresa brevettata da William K.L. Dickson della Biograph Company. Tale sentenza, insieme alla crescente domanda di film in un mercato in espansione e alla strategia di alleanze perseguita dalla Biograph, portò finalmente a un accordo con la società di Edison: in base a esso i due brevetti vennero fusi, creando così un'unica fonte di rifornimento delle pellicole cinematografiche e quindi un controllo sistematico di tutto il settore.

Meglio nota come Trust, la MPPC nacque quindi come tentativo della Edison Manufacturing Company, dell'American Mutoscope Company e della Biograph di costituire un cartello il cui scopo era il controllo della produzione, della distribuzione e dell'esercizio dei film, ossia dell'intera industria cinematografica dell'epoca. Alla MPPC si unirono le principali case di produzione statunitensi (Vitagraph Company of America, Lubin Manufacturing Company, Selig Polyscope Company, Kalem Company Inc., Essanay Film Manufacturing Company) oltre alle società francesi Pathé Exchange e la Star Film di Georges Méliès. Unico produttore indipendente che partecipò all'impresa fu George Kleine. La MPPC cercò di trarre il massimo dei guadagni dall'esclusiva sui brevetti delle apparecchiature cinematografiche introducendo una tassa per il loro uso.

La politica adottata dalla MPPC seguì un duplice percorso: da un lato tentò di organizzare e di dettare le regole dell'intero sistema cinematografico statunitense, standardizzandone schemi, programmi e prezzi, dall'altro volle imporre un senso morale più rigoroso a film spesso considerati riprovevoli. Nella convinzione che un'opera cinematografica dovesse in primo luogo assolvere a un dovere educativo di grande valore, fu costituito a New York il National Board of Censorship, un comitato di censura, alla cui presidenza venne posto John Collier, il cui compito fu quello di giudicare la qualità e i messaggi etici di tutti i film realizzati.Il passo successivo, sempre nel tentativo di monopolizzare il mercato cinematografico dell'epoca, fu convincere la Eastman Kodak Company, a quel tempo principale produttrice di pellicola, a rifornire solo le case di produzione associate, ossia le società che avevano finito con il piegarsi alle rigide regole del Trust. Nel clima di tensione che ne derivò fu assunto un gruppo di ispettori cui venne affidato il compito di impedire che venissero commesse irregolarità o eccezioni di qualunque genere al regime di monopolio. Fu così che si arrivò al sequestro e alla sistematica distruzione di bobine, macchinari e pellicole, al punto che molti produttori indipendenti, esasperati da questa situazione, decisero di emigrare verso la costa occidentale. Il 18 aprile 1910 Edison e gli altri membri della MPPC fecero un ulteriore passo verso il controllo del sistema cinematografico creando la General Film Company, casa di distribuzione nazionale che riuscì nell'arco di soli due anni ad acquisire le società di noleggio più ricche e a obbligare le restanti a chiudere, revocando loro le licenze sui propri film. Gli indipendenti, allora, sostenuti dal mercato in continua espansione e dalla domanda di film sempre in crescita, contrastarono il Trust creando proprie case di produzione e seguendo canali alternativi di distribuzione e di rifornimento; molti si trasferirono in California, ancora libera dai vincoli monopolistici e i cui grandi spazi permisero loro di specializzarsi nel nascente e già richiestissimo genere western. Tra gli indipendenti si affermò inoltre la tendenza a offrire al pubblico un prodotto diverso dagli ormai superati nickelodeons e a realizzare film più lunghi in grado di ricoprire un intero spettacolo, talvolta anche importandoli dall'estero, in particolare dalla Francia, insieme alla pellicola.

Primo tra tutti a opporsi fu Carl Laemmle, che nel 1909 fondò l'Independent Motion Picture Corporation (IMP), più tardi Universal Pictures; lo stesso fece William Fox con la Greater New York Film Rental Company (v. Fox Film Corporation), che arrivò a fare causa alla MPPC e a vincere nel 1915 in base alla legge antitrust (Sherman Act, 1890). Si trattò di una conquista importante e significativa, esemplare dell'impossibilità di costringere un intero settore a sottostare a rigide regole monopolistiche. Con questa vittoria si decretò la fine del Trust, a compimento della crisi lenta ma inesorabile che l'aveva colpito già da tempo: poiché infatti anche il mercato cinematografico si stava adeguando alle leggi della domanda e dell'offerta, migliaia di produttori indipendenti ed esercenti avevano cominciato a emanciparsi semplicemente accontentando un pubblico esigente e desideroso di novità e offrendo prodotti che non rispondevano agli standard imposti dal Trust. La MPPC fu sciolta ufficialmente nel 1917, ma lasciò un'importante eredità: quella di aver strutturato e codificato con regole precise l'intera industria cinematografica statunitense creando le premesse di sviluppi futuri.

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