MURGE

Enciclopedia Italiana (1934)

MURGE (A. T., 27-28-29)

Carmelo Colamonico

Rialto terrazzato, che si eleva nella regione pugliese in forma rettangolare, tra il corso inferiore dell'Ofanto e la soglia messapica fra Taranto e Brindisi, dalla fossa premurgiana, tra Puglia e Lucania, al Mare Adriatico; intesa in tali limiti, la zolla delle Murge si allunga per 150 km., è larga 50 km., e misura in superficie 7500 kmq. Le Murge vere e proprie, però, abbracciano di questa zolla la sezione interna, più alta e accidentata, generalmente rocciosa e sassosa, donde, probabilmente, l'origine del nome (che ricorre in molte altre località dell'Italia meridionale, sempre a designare paese roccioso e relativamente alto). Tutto il rialto murgiano è costituito fondamentalmente dai calcari compatti subcristallini del Cretacico, ed è fasciato all'intorno da un'arenaria pliocenica nota col nome di tufo e in alcuni tratti da terreni plistocenici sabbiosi e argillosi; i depositi plioplistocenici ammantavano gran parte della regione sino al principio del Quaternario e ne furono asportati dagli agenti esterni a mano a mano che essa si sollevava; gli stadî di questo sollevamento sono riconoscibili nella successione dei gradini d'abrasione marina, con cui dalla sezione più interna delle Murge si scende sulle suddette linee di confine. La natura del terreno spiega il carattere carsico che tutto il rialto presenta: dagli ampî bacini chiusi alle doline (le più grandi delle quali sono dette "puli"), dalle grotte agli inghiottitoi (o "grave"), dalla deficienza assoluta di fiumi e di laghi alla frequenza di veli di terra rossa; le acque piovane assorbite nel sottosuolo scaturiscono lungo il litorale con piccoli e numerosi deflussi. Delle Murge è molto comune una suddivisione in Murge Basse a NE. e Murge Alte in tutto il resto; ma è più razionale la suddivisione in Murge di NO. e Murge di SE., separate fra loro dall'insellatura di Gioia del Colle (360 m.); la quota più alta è segnata dalla Torre Disperata (686 m.), nelle Murge di NO. La zona più propriamente murgiana, caratterizzata da paesaggio generalmente povero di terreno vegetale e perciò brullo, è scarsissimamente abitata; le uniche sedi umane sono rappresentate dalle rare masserie, in cui si raccoglie la sola mano d'opera dirigente delle vaste e spesso ancora rudimentali aziende pastorali-agricole dell'altipiano. Come, però, è già avvenuto per tutte le altre zone della Puglia, anche nei tratti più alti, sia nel Gargano sia nelle Murge, è già bene avviata l'opera di trasformazione agricola, che va sostituendo al pascolo e al seminativo semplice le colture più redditizie della vite, dell'ulivo, del mandorlo e del seminativo alberato; per quella trasformazione la mano d'opera è costituita normalmente dal bracciantato ed è fornita dalle grosse borgate periferiche, lontane per fino più di 15 km., dalle quali i contadini partono nelle prime ore del mattino per farvi ritorno la sera. Oltre che da numerose vie rotabili di comunicazione, il quadrilatero murgiano, che è individuato da ferrovie periferiche, è attraversato da linee ferroviarie mediane che convergono a Bari.

Bibl.: F. Ribezzo, Le Murgie ed i Murgeti, Bari 1914; C. Colamonico, Le Murge, Milano 1929.