VITELLESCHI, Muzio

Enciclopedia Italiana (1937)

VITELLESCHI, Muzio

Pietro Tacchi Venturi

Sesto generale della Compagnia di Gesù, nacque in Roma di nobile famiglia il 2 dicembre 1563 e vi morì il 9 febbraio 1645. Vinta col favore di Gregorio XIII la riluttanza dei genitori, entrò il 15 agosto 1583 nel noviziato dei gesuiti e, compiuti gli studî, tenne dapprima la cattedra di filosofia, poi quella di teologia nel Collegio Romano. Ma non reggendogli le forze al lavoro della scuola e neppure a quello della predicazione, in che emergeva, fu applicato ai governi dell'ordine; qui il collegio inglese di Roma e quello di Napoli l'ebbero rettore, le provincie napoletana e romana preposito, finché, dopo otto anni trascorsi in ufficio di assistente d'Italia, il 15 novembre 1615 fu eletto generale.

Nella sua storia la Compagnia di Gesù non conosce periodo più felice di quei sei lustri che il V. la governò. Succeduto a Claudio Acquaviva che aveva sedato le fiere tempeste interne ed esterne dell'Ordine e consolidato e rinvigorito l'unione tra il capo e le membra, il V. con tenero affetto di padre e robusta ma placida severità di giudice, seppe mantenerne e rafforzarne il felice stato. I 12.000 religiosi in circa dei primi giorni del suo regime (novembre 1615), li vide cresciuti nel 1625 a 15.535, distribuiti in 36 provincie e 2 viceprovincie, 26 case professe, 442 collegi, 44 noviziati, 228 residenze, 56 seminarî. Ma più del numero dei sudditi, arrivati a 16.000 nel 1640, era da pregiare l'eccellenza di molti nella santità, nelle scienze, nelle lettere, e i copiosi frutti di salute raccolti in ogni parte del mondo fra cattolici, eretici e gentili.

Bibl.: L. Koch, Jesuiten-Lexicon, Paderborn 1934, col. 1822 seg. Per la vita del V. nel generalato si vedano le storie generali e particolari della Compagnia di Gesù. Per le notizie biografiche avanti il 1615, v. J. Jouvency, Hist. Soc. Iesu, Roma 1710, parte 5ª, XXV, n. 63, p. 917; Patrignani-Boero, Menologio di pie memorie, ecc., II, Roma 1859, p. 165 segg. Per le copiose lettere da lui scritte e dirette alla Compagnia e per i suoi opuscoli mss., v. Ch. Sommervogel, Bibl. de la Comp. de Jésus, VIII, coll. 848-852.