Unità amministrativa dell’Azerbaigian (4400 km2 con 150.932 ab. nel 2015), nota anche come Nagorno-Karabakh, Alto Karabakho Karabakh Superiore); capoluogo Stepanakert. Si estende sulle pendici orientali del Piccolo Caucaso ed è ricca di foreste nella zona occidentale. Gli abitanti, in maggioranza Armeni, si dedicano all’agricoltura e all’allevamento, nonché alla lavorazione della seta.
Sede di un canato dalla metà del 18° sec., nel 1805 l’attuale N. fu assorbito dalla Russia. Conteso negli anni 1918-20 fra le repubbliche di Armenia e di Azerbaigian, nel 1920 fu conquistato dai bolscevichi e nel 1923 entrò a far parte dell’Azerbaigian. Nel 1988 richiese di passare sotto il controllo della Repubblica Armena e a seguito del rifiuto azero dichiarò la secessione dall’Azerbaigian e l’unificazione con l’Armenia. La tensione interetnica sfociò in un conflitto armato, inaspritosi con la dissoluzione dell’URSS e la conseguente accentuazione delle tendenze nazionaliste, che nel 1991 portò all’autoproclamazione della Repubblica del N., non riconosciuta da alcun paese estero, dando inizio a una guerra tra Azerbaigian e Armenia, che appoggiava i sesessionisti, conclusasi nel maggio 1994 con un cessate il fuoco, ma non una pace definitiva. La volontà secessionista è stata confermata nel 2006 dal referendum con il quale è stata approvata una nuova Costituzione che definisce il N. uno Stato sovrano; nel novembre 2008 il presidente dell’Armenia S.Sargsyan e l’azero I. Aliyev hanno firmato un accordo per risolvere il conflitto, ma gli scontri si sono intensificati nuovamente nel 2012 e ancora nel 2020, concludendosi nel mese di novembre con accordi mediati dalla Russia che hanno assegnato gran parte del territorio all’Azerbaigian. Nel settembre 2022 il conflitto ha registrato una recrudescenza, temporaneamente risolta con un nuovo cessate il fuoco mediato dal Cremlino.