Paik, Nam June

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Paik, Nam June

Alexandra Andresen

Artista coreano, naturalizzato statunitense, nato a Sŏul il 20 luglio 1932. Ha studiato estetica, arte e musica a Tokyo (1952-56), completando la sua formazione presso il conservatorio di Friburgo e, con K. Stockhausen (1958-63), a Colonia e a Darmstadt; nel 1964 si è stabilito negli Stati Uniti. Tra i più significativi esponenti della videoarte, P. ha presentato le sue opere in importanti mostre personali, da Twenty years of Nam June Paik, ampia retrospettiva allestita dal Whitney Museum of American Art di New York nel 1982, a Nam June Paik, presentata nel 1992 al Palazzo delle esposizioni di Roma. È stato presente anche in numerose rassegne internazionali che hanno ospitato il suo lavoro, da Documenta di Kassel (1977) a The arts for television (1988, Los Angeles, Museum of Contemporary Art; poi itinerante negli Stati Uniti), dalla Biennale di Venezia (1993), dove ha ottenuto con H. Haacke il Leone d'oro per il miglior padiglione, a Skulpture. Projecte (Münster, 1997).

Dai primi anni Sessanta, attratto dalle esperienze di J. Cage, P. si è accostato al movimento Fluxus, avviando un'intensa attività di concerti e di performances incentrate sulla ricerca di integrazione tra arte e tecnologia, sulle potenzialità espressive del video che l'artista ha indagato, con instancabile spirito creativo, in sempre più complesse installazioni multimediali. A New York, P. ha proseguito il proprio lavoro, spesso in collaborazione con la violoncellista Ch. Moorman (TV bra for living sculpture, 1969; TV cello, 1971), ideando e sperimentando nuovi mezzi espressivi (videotape, videosintetizzatori a colori, trasmissioni satellitari ecc.) per le sue ambientazioni che combinano performances di musica elettronica con videoinstallazioni o meccanismi cibernetici (Family robot, 1988; Electronic super highway: Bill Clinton stole my idea, 1993). Vedi tav. f.t.

bibliografia

P. Mellencamp, The old and the new, in Art journal, 1995, 4, pp. 41-47.

E. Decker Phillips, Paik video, Barrytown (N.J.) 1998.

Cataloghi di mostre

Nam June Paik. Werke 1946-1976, Musik-Fluxus-Video, hrsg. W. Herzogenrath, Kölnischer Kunstverein, Köln 1976.

La fée électronique, éd. P. Restany, Musée d'art moderne de la ville de Paris, Paris 1989.

Lo sciamano del video, a cura di G. Di Maggio, D. Stella, Palazzo Reale, Milano 1994.

Eine DATA base/Nam June Paik, hrsg. K. Bussmann, F. Matzner, Venezia, xlv Biennale, Stuttgart 1993.

Nam June Paik video sculptures: electronic undercurrents, Statens Museum for Kunst, Copenaghen 1996.

CATEGORIE
TAG

Whitney museum of american art

Musica elettronica

Stati uniti

Copenaghen

Videoarte