NAMIBIA

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)

Namibia

Anna Bordoni e Emma Ansovini
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Geografia umana ed economica

di Anna Bordoni

Stato dell'Africa sud-occidentale. Al censimento del 2001 gli abitanti erano 1.826.854, con una densità, data la vastità del territorio, di appena 2 ab. per km2. L'87,5% della popolazione è nera, principalmente appartenente al gruppo Ovambo, concentrati nel Nord del Paese; il 6% è composto da bianchi e un altro 6,5% è formato da gruppi di origine mista.

La stabilità politica della N. all'indomani della sua indipendenza (1991) ha favorito la diffusione di una qualità della vita tra le meno disagiate del continente africano, anche se rimangono ancora escluse le popolazioni seminomadi dell'interno. Nel periodo 1995-2004 il PIL ha registrato un incremento annuo del 3,4%, mentre la popolazione è cresciuta del 2,4%. Questi buoni indicatori sono però minacciati dalla diffusione dell'AIDS, che nel 2006 ha toccato più di un quinto della popolazione adulta e che ha portato la mortalità oltre il 18‰. La mortalità infantile (a causa dei neonati che hanno contratto il virus per via materno-fetale) è tornata a crescere e le aspettative di vita sono scese a 44 anni per gli uomini e 42 anni per le donne (solo dieci anni prima erano rispettivamente 63 e 66 anni). I principali settori produttivi sono le risorse minerarie, la pesca e il turismo. Le prime rappresentano il 70% delle esportazioni; in particolare il Paese è leader mondiale nella produzione di diamanti di alta qualità (30% di quella globale), estratti nei giacimenti di Auchas ed Elizabeth Bay e nelle sabbie della costa, e uno dei principali produttori mondiali di uranio (oltre 2000 t nel 2003). Terza attività economica di rilievo è il turismo, rivolto ancora, data la mancanza di infrastrutture e i costi dei trasporti, a un segmento di mercato medio-alto. Il Paese, consapevole della ricchezza rappresentata dall'ambiente naturale, ha adottato numerose misure per la sua difesa, ottenendo nel 2005 l'apprezzamento dell'UNDP (United Nations Development Programme). Poche le industrie, legate solo all'attività mineraria e al settore alimentare; di conseguenza, per ogni altro prodotto, la N. dipende dalla vicina Repubblica Sudafricana.

Storia

di Emma Ansovini

La vita politica della N. continuava nei primi anni del 21° sec. a essere dominata dalla South West Africa People's Organization (SWAPO), il partito di ispirazione socialista che aveva condotto la lotta armata contro la Repubblica Sudafricana nel lungo conflitto conclusosi con la proclamazione dell'indipendenza nel marzo 1990. Da allora la SWAPO, anche grazie a un'accorta politica di non contrapposizione verso i grandi gruppi economici esteri e la popolazione bianca presente nel Paese, aveva vinto tutte le elezioni, portando i suoi voti dal 57% delle prime consultazioni al 76% delle ultime tenutesi nel 2004. Il partito fondava la sua forza sia sull'elemento simbolico che lo identificava con l'indipendenza sia sulla sua capacità di assicurare la stabilità, riuscendo a comporre gli interessi delle diverse etnie e garantendo, nel complesso, l'esercizio della libertà di opinione, nonostante il controllo della stampa e degli altri mezzi di comunicazione. Questa sorta di democrazia monopartitica basata su un largo consenso e su consultazioni elettorali regolari e con un'alta partecipazione al voto (nel 2004, l'84,5% degli aventi diritto) aveva progressivamente eroso l'opposizione, anche per l'incapacità di quest'ultima di proporre alternative programmatiche.

Dopo le elezioni del 1999, il governo concentrò il suo impegno nell'attuazione della riforma agraria. La più equa distribuzione della terra costituiva fin dall'indipendenza un problema cruciale: ancora nel 2001 il 52% delle superficie coltivabile, corrispondente alla quasi totalità delle terre redditizie, era concentrato in appena 4000 aziende agricole in larga parte di proprietà della popolazione bianca e il governo era entrato in possesso di appena il 6% dei territori che aveva stimato necessario distribuire ai contadini poveri. La mancata soluzione di questo problema aveva determinato tra l'altro la crescita dell'urbanizzazione e della disoccupazione.

Nel novembre 2001 S. Nujoma, presidente della Repubblica dal 1990, rieletto nel 1994 e, grazie a una modifica costituzionale, nuovamente nel 1999, annunciò l'intenzione di non ricandidarsi per il suo quarto mandato, decidendo comunque di rimanere alla guida della SWAPO. Le elezioni presidenziali svoltesi nel novembre 2004 furono vinte con il 76,3% dei voti da H. Pohamba, storico leader della SWAPO e più volte ministro per la riforma agraria, amico personale dell'ex presidente. Le contemporanee elezioni legislative confermarono ancora una volta la netta supremazia della SWAPO, che conquistò 55 seggi su 72, mentre il principale partito di opposizione, il Congress of Democrats (CD), ottenne appena 5 seggi. Il nuovo governo individuava come elemento qualificante del suo programma la riforma agraria, manifestando l'intenzione, già dai suoi primi atti, di voler proseguire con maggiore decisione nel programma di espropri concordati che tra il 2001 e il 2004 aveva portato all'acquisto di 700 fattorie.

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