NANCY

Enciclopedia Italiana (1934)

NANCY (lat. Nancianum, Nanceium, Nancium; A. T., 32-33-34)

Luchino FRANCIOSA
Jean Jacques GRUBER
Leone Andrea MAGGIOROTTO
Georges BOURGIN
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Città della Francia, antica capitale politica, intellettuale e artistica della Lorena, attualmente capoluogo del dipartimento di Meurtheet-Moselle, a 212 m. s. m., tra la Mosella, la Meurthe e il canale navigabile dalla Marna al Reno. È sede vescovile. L' importanza maggiore le deriva dall'essere un centro siderurgico e metallurgico di prim'ordine, dovuto alla posizione in mezzo a uno dei principali bacini di minerali di ferro, e un centro di non poche altre attività industriali e commerciali: fabbriche di paste alimentari, di attrezzi agricoli, di vetrerie, di prodotti chimici, di tessuti e drappi; attivo è il Commercio di grano, vini, legname, ecc. Il territorio circostante, costituito in gran parte da calcari e argille giurassiche e nel resto da marne e calcari liassici, che racchiudono ricchi giacimenti di ferro, è coltivato prevalentemente a cereali (grano, avena), a patate, a barbabietola e ad alberi da frutta nelle zone piane e nelle vallate, ed è coperto di viti nelle colline e nelle cosiddette côtes lungo la Mosella.

La popolazione da 30.000 abitanti nel 1800 è passata a 60.000 nel 1870 e a 120.578 nel 1931. Quest'ultimo forte aumento è in gran parte dovuto alle immigrazioni alsaziana e lorenese dopo il 1871, ma anche al grande sviluppo industriale ed economico. Nancy è attraversata dalla ferrovia Parigi-Strasburgo e ha la stazione ferroviaria nel centro abitato. Ha anche un porto d' intenso traffico sul canale navigabile dalla Marna al Reno, e buone strade di grande comunicazione.

Monumenti. - La città non conserva vestigia anteriori alla fine del sec. XIV. La cappella dei francescani fu fondata da Renato II nel 1487: vi sono soprattutto notevoli il sepolcro di Renato II, scolpito da Mansuy Gauvin e la tomba di Filippo di Gheldria, capolavoro di Ligier Richier. Il palazzo ducale venne ricostruito nel 1502. Nelle strade tortuose in prossimità del palazzo, parecchie dimore del Rinascimento: i palazzi Visconti, d'Haussonville, de Lillebonne, dimostrano con mille particolari quanto stretti fossero i rapporti tra Nancy e l'Italia. Accanto alla città antica, Carlo II cominciò, agl'inizî del sec. XVII, la costruzione d'una città nuova, secondo un piano molto regolare, nel quale tutte le strade si tagliano ad angolo retto. Porte classiche (porta S. Giorgio, porta S. Nicola) furono costruite in proporzione a queste grandi strade. Ma la nuova città ebbe una propria chiesa solo molto tempo dopo, su progetto (1703) di J.-H. Mansart, che fu attuato soprattutto dal Bofffand. L'interno della cattedrale, d'una vastità un po' fredda, è tuttavia ravvivato dai cancelli di Jean Lamour. In sacrestia si conservano il calice e l'evangeliario di S. Gauzlin. L'impianto urbanistico di Nancy data soprattutto dal sec. XVIII ed è dovuto a Stanislao Leszczyński, già re di Polonia, divenuto duca di Lorena. Egli congiunse la città nuova con l'antica mediante un insieme di piazze e di monumenti grandiosi. La nuova sistemazione fu compiuta specialmente mediante tre piazze: Piazza Stanislao, Piazza de la Carrière, Piazza d'Alleanza, adiacenti al grande parco della Pépinière: cominciata dal Boffrand, fu continuata da un architetto di Nancy, Emmanuel Héré. La Piazza Stanislao è incorniciata da edifici di ineguale altezza, tutti collegati tra loro da cancellate di Jean Lamour, nelle quali l'ottone contrasta con il ferro battuto. Il valore di tali edifici consiste soprattutto nelle facciate, nella discretissima nota rococò delle balaustrate, dei putti e dei vasi di fastigio, che mascherano i bassi tetti. Degl'interni merita di essere ricordata soltanto la scala del municipio, la quale, tecnicamente parlando, è il capolavoro di Jean Lamour. Agli angoli della piazza vi sono delle fontane del Guibal e del Cyfflé. Mentre la Piazza Stanislao è una costruzione puramente di parata, la Piazza de la Carrière è una vera corte a giardino, circondata dalle dimore della nobiltà. All'altra estremità, la Piazza d'Alleanza era destinata ai magistrati e all'alta borghesia. Stanislao Leszczyński volle avere anche una propria chiesa e un proprio mausoleo: la chiesa di Notre-Dame de Bonsecours (1738-1841). Anche negli altri quartieri della città, la Zecca (di Boffrand), le Missioni (di Héré) dimostrano l'importanza che l'architettura ebbe a Nancy nel secolo XVIII. Il Rinascimento classico della fine di quel secolo è rappresentato solo dalla casa del Clodion, sobriamente decorata con un'indovinata serie di bassorilievi di terracotta. Il museo di pittura contiene una Madonna della scuola di Duccio, un notevole quadro giovanile di Rubens, una bellissima serie di pitture del secolo XVIII, tra le quali il capolavoro del Toqué: ritratto d'un giovane architetto. Il sec. XIX è brillantemente rappresentato dal Porto di Dieppe, dell'Isabey; dalla Battaglia di Nancy, del Delacroix, e dalle opere di Ch.-A. Sellier. Il sec. XX ha saputo rispettare gli aspetti principali della città vecchia e della nuova. L'arte del 1900, che aveva trovato a Nancy una terra d'elezione, finora vi ha lasciato costruzioni di gusto dubbio; ma in esse l'arredamento e la decorazione, del Vallin, del Galle, del Maiorelle, del Daum, del Gruber, hanno già valore storico.

Istituti culturali. - L'università risale al 1854, e specialmente in questi ultimi decennî ha svolto una attività intellettuale di larga portata. Essa è fornita dei principali insegnamenti, mentre è fiancheggiata dall'École Nationale des eaux et forets (istituita nel 1824), con proprî laboratorî e con importanti mezzi di ricerca, e dall'École supérieure de commerce. Tra le accademie, notevole l'Academie de Stanislas che risale al 1750 e ha pubblicato dei Mémoires; fra le società culturali, sono assai importanti: la Société d'archéologie lorraine, fondata nel 1848, anch'essa fornita di proprie pubblicazioni e dotata d'un ricco Musée historique lorrain; la Société des sciences (1828), la Société de géographie de l'Est (1878), la Société de médecine (1872), la Société lorraine de psychologie appliquée (1913), ecc., che pubblicano i loro Bulletins.

Le fortificazioni di Nancy. - La città vecchia ebbe un solido recinto di mura turrite, conservatosi sino agli ultimi tempi. La città nuova sulla metà del sec. XVI fu fortificata dall'ingegnere Girolamo Bellarmati (1490-1555), senese, che vi costruì le mura e una cittadella. Il Bellarmati, entrato al servizio di Francia nel 1534, eresse colà molte opere di fortificazione (a Parigi, a Le Havre, a Dieppe e altre in Borgogna e Lorena) e alla sua morte era ingegnere maggiore del regno. La fortezza di Nancy fu spesso teatro di operazioni guerresche. Nella guerra del 1603 tra Francia e impero, furono alla difesa di Nancy due italiani: Matteo del Ponte, napoletano, e il colonnello Giov. Batt. Stabile. Anche il colonnello ingegnere Orfeo Galiani, scrittore di fortificazioni, lavorò a rafforzarne le opere. Luigi XIV ne fece demolire le costruzioni difensive, a eccezione della cittadella che esiste tuttora. Circa un secolo dopo la fortezza fu nuovamente rimessa in attività e di poi mantenuta all'altezza dei progressi della scienza e della tecnica guerresca. Nel 1914 Nancy era un campo trincerato, appartenente all'imponente sistema difensivo del confine franco-lorenese. Oggi le sue dirute opere vanno scomparendo.

Storia. - Fu in origine un nucleo celtico, del quale sono state ritrovate vestigia sulla riva sinistra della Meurthe (e attualmente sulle rive del canale dalla Marna al Reno). La città, non lontana dall'altipiano coronato dalla foresta di Haye, è menzionata per la prima volta in un diploma dell'imperatore tedesco Ottone il Grande, del 3 agosto 947. Infatti Nancy, incorporata nel regno di Lotaringia, divenne francese solo nel 1766, con l'annessione della Lorena al regno di Francia. La città, dipendente dall'abbazia di Saint-Epyre, passò nel secolo XIII ai duchi di Lorena che vi costruirono una fortesza e v'impiantarono una zecca. Nel 1218, durante una guerra della Lorena contro la Champagne e il Barrois, Nancy fu incendiata, ma venne ricostruita dal duca Ferri III (1251-1303), e il 25 marzo 1266 ricevette una carta sul modello di quella di Beaumont nelle Argonne. Prese sviluppo sotto i duchi angioini (Renato I, Giovanni II, Nicola), ma allora dovette subire l'offensiva di Carlo il Temerario, duca di Borgogna, che voleva ricostituire a proprio vantaggio l'antico regno di Lotaringia. Nancy fu presa il 30 novembre 1476, ma si ribellò al duro giogo borgognone: mentre assediava di nuovo la città, Carlo il Temerario morì (5 gennaio 1477). Le guerre franco-tedesche produssero però l'occupazione di Nancy dal 1633 al 1660 e dal 1661 al 1697; in tal modo si preparò l'annessione alla Francia della Lorena e della sua capitale. Dopo l'unione alla Francia, partecipò normalmente agli avvenimenti della vita nazionale.

Tale partecipazione fu caratterizzata principalmente dall'appoggio che Nancy diede ai soldati ribelli del reggimento di Châteauvieux il 31 agosto 1790; essa condivise anche le sciagure francesi del 1814, del 1815, del 1870. La guerra franco-prussiana del 1870-71 fece di Nancy, già capoluogo della Meurthe, il capoluogo del dipartimento di Meurthe-et-Moselle, costituito con i lembi di territorio che non passarono alla Germania. Durante la guerra mondiale Nancy ha formato il centro d'una resistenza notevole a causa del Grand-Couronné da cui è dominata. Intorno a essa si svolse uno degli episodî più importanti della battaglia della Marna (v.). Sede episcopale dal 1777, Nancy ebbe nel 1769 un parlamento.

Bibl.: H. Lepage, Promenades dans Nancy, Nancy 1872; E. Auguin, Mon. de la cathédrale de Nancy, Nancy 1882; A. Bergeret, Nancy monumental et pittoresque, Nancy 1897; Ch. Pfister, Histoire de Nancy, Parigi-Nancy 1903-08, voll. 3; A. Hallays, Nancy, Parigi s.a.