STROZZI, Nanni

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 94 (2019)

STROZZI, Nanni

Enrica Guerra

(Giovanni). – Nacque a Firenze nella seconda metà degli anni Settanta del XIV secolo, presumibilmente nel 1376, se si presta fede a quanto contenuto nel suo epitaffio riportato da Marc’Antonio Guarini. Proveniente da una famiglia dell’élite fiorentina, che nel tumulto dei ciompi subì l’incendio delle proprie case, lasciò ben presto la città natale.

Il padre, Carlo, bandito per cinque anni all’indomani di tale tumulto, trovò infatti rifugio a Ferrara, dove giunse insieme all’infante, nel 1382. Lì Nanni rimase, e negli anni a venire intraprese la sua carriera a corte. Il padre morì a Imola, nel 1385. La madre rimane, tuttora, sconosciuta.

Nella città estense Giovanni ebbe la sua educazione. Sembra che il padre avesse intrapreso a insegnargli i primi rudimenti in materia di conto, a cui il giovane, tuttavia, preferì ben presto la pratica delle armi. A circa vent’anni d’età, nel 1395, fece il suo debutto partecipando, con successo, alla difesa della località ferrarese di Argenta, assediata dalle forze di Azzo X d’Este. Quattro anni dopo (1399), come riconoscimento dell’azione condotta e della scelta di rimanere presso Niccolò III d’Este (nonostante potesse fare ritorno in Firenze), gli venne conferita la cittadinanza di Ferrara. Aveva inizio, per lui, una brillante carriera, sia militare sia diplomatica, al fianco del marchese.

Quando Niccolò nel 1401 si recò a Milano per conferire con Gian Galeazzo Visconti, suscitando i sospetti dell’ambiente veneziano e padovano, Strozzi lo accompagnò. Giocò poi un ruolo importante tra il 1402 e il 1403, affiancando Niccolò nominato capitano generale delle truppe papali destinate alla riconquista di Bologna; fu poi inviato come ambasciatore estense a Firenze (per organizzare l’alleanza tra la città e il papa, e liberare Bologna). Impegno e lealtà gli fruttarono la nomina a consigliere del marchese e il comando di diverse spedizioni militari, negli anni immediatamente seguenti.

Nel 1404 si trovò pertanto a combattere a fianco di Guglielmo della Scala, con cui l’Estense si era alleato per il recupero della città di Verona. Strozzi ebbe il comando delle truppe protagoniste dell’assalto finale, compito che svolse con successo riuscendo a entrare per primo in essa. Questa azione gli valse, al suo ritorno in Ferrara, il conferimento del titolo di cavaliere. Fiancheggiò poi il marchese nel dissidio con Ottobono Terzi, culminato con l’uccisione di quest’ultimo e con il recupero di Reggio, di cui fu nominato governatore (carica che ottenne anche per le città di Modena e Parma).

La sua carriera militare e diplomatica a favore dell’Estense continuò negli anni seguenti. Nel novembre del 1413, ritornato Niccolò III dalla Terrasanta, fu inviato (insieme a Gherardo Boiardi e a Giacomo Giglioli) a stringere l’alleanza con il pontefice e Firenze, contro Ladislao d’Angiò Durazzo, re di Sicilia, annullando quell’accordo che Uguccione Contrari aveva stipulato con quest’ultimo durante l’assenza del marchese impegnato nel suo viaggio in Terrasanta (aprile-luglio). Nel 1422, allo scoppio del conflitto determinato dalle ambizioni di Filippo Maria Visconti, fu inviato come ambasciatore a Venezia e, due anni dopo, a Firenze; condusse inoltre Leonello d’Este, figlio di Niccolò III e suo erede al marchesato, presso uno dei più autorevoli condottieri del tempo, Andrea Fortebracci, detto Braccio da Montone, affinché potesse imparare il mestiere delle armi.

Ritornato in Ferrara, nel 1426 fu mandato, in qualità di comandante generale delle truppe estensi, a combattere a fianco di Venezia e di Firenze contro Visconti. L’anno successivo fiancheggiò con le truppe da lui comandate Francesco Bussone, detto il Carmagnola, nella sua avanzata contro Cremona. Fu questa l’ultima spedizione di Strozzi: morì il 29 maggio 1427 all’età di 51 anni dopo la battaglia di Gottolengo (nel Bresciano), a causa delle ferite riportate.

Il suo corpo, scortato da dieci cavalli coperti con le sue insegne, venne sepolto a Ferrara, nella quarta cappella della chiesa di S. Domenico, dove nel 1575 i suoi discendenti gli dedicarono un’epigrafe (conosciuta solo nella trascrizione di Marc’Antonio Guarini, 1621). Il ricordo del suo prestigio militare e della passione per i cavalli sono ben descritti da Leonardo Bruni in quella sua Oratio in funere Iohannis Strozze, composta tra il 1427 e il 1428, in cui l’esemplarità della persona di Strozzi diviene l’opportunità per celebrare la magnificenza di Firenze.

Oltre agli onori della vita militare e della diplomazia, la contiguità e la fedeltà a Niccolò III d’Este portarono a Strozzi terre e feudi (tramutate poi in allodi, come non di rado accadde per i ‘fedelissimi’ del marchese); si trattò di terre e vigne a Gambulaga, Portoverrara e Cocomaro (nella campagna ferrarese, verso il mare e il Po di Volano). Il suo radicamento in città, a corte e nella nobiltà locale fu sancito dal matrimonio con Costanza Costabili, di nobile famiglia ferrarese, dalla quale nacquero cinque figli: una femmina – Lucia, che sposò Boiardo Boiardo conte di Scandiano, e diede alla luce Matteo Maria Boiardo – e quattro maschi, che si inserirono tutti nella corte estense.

Nicolò fu creato cavaliere dall’imperatore Federico III d’Asburgo ai tempi di Borso d’Este (1450-71) e, per conto di quest’ultimo, fu ambasciatore presso la corte di Milano e quella di Francia; nel 1471 fu nel corteo che accompagnò da Napoli a Ferrara Eleonora d’Aragona, sposa di Ercole I d’Este. Morì nel 1477 e come il padre non solo fu sepolto nella chiesa di S. Domenico, ma ricevette anch’egli un’orazione funebre da parte del letterato e uomo di corte Ludovico Carbone.

Roberto fu ambasciatore per conto di Ercole d’Este presso Sisto IV, quindi governatore della Garfagnana. Lorenzo, letterato e uomo di legge, ricevette diversi feudi da Borso d’Este.

Il più noto tra i figli di Strozzi fu, comunque, l’ultimogenito, Tito Vespasiano (v. la voce in questo Dizionario).

Nanni Strozzi fu dunque il capostipite del ramo Strozzi di Ferrara.

Fonti e Bibl.: Diario ferrarese dall’anno 1409 sino al 1502 di autori incerti, a cura di G. Pardi, in RIS, XXIV, 7, Bologna 1928-1935, pp. 17 s.; L. Bruni, Oratio in funere Iohannis Strozze / Orazione funebre per Nanni Strozzi, in Opere letterarie e politiche di Leonardo Bruni, a cura di P. Viti, Torino 1996, pp. 705 s., 710, 723-727.

M.A. Guarini, Compendio historico dell’origine, accrescimento e prerogative delle chiese e luoghi pii della città, e diocesi di Ferrara..., Ferrara 1621, pp. 115 s.; L. Ughi, Dizionario storico degli uomini illustri ferraresi, Ferrara 1804 (ed. anast. Bologna 1969), pp. 173-175; A. Frizzi, Memorie per la storia di Ferrara, I-V Ferrara 1847-1850 (ed. anast. Bologna 1970), III, 1850, pp. 56, 63, 418, 420 s., 434, 449 s., 457; A. Poizat, Figures de la Renaissance: les Strozzi de Ferrare, in Revue politique et littéraire. Revue Bleue, s. 4, 1903, vol. 20, n. 22, pp. 701-704 (in partic. p. 701); F. Pasini Frassoni, Gli Strozzi di Ferrara, in Rivista araldica, XX (1922), pp. 52 s., XXV (1927), p. 464; G. Brucker, Dal Comune alla Signoria. La vita pubblica a Firenze nel primo Rinascimento, Bologna 1981, p. 49; T. Dean, Land and power in late medieval Ferrara. The rule of the Este, 1350-1450, Cambridge 1988 (trad. it. Modena-Ferrara 1990, pp. 71, 112, 172); L. Chiappini, Gli Estensi. Mille anni di storia, Ferrara 2001, ad indicem.

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