Wessely, Naphtali Herz

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Filologo e poeta ebreo (Copenaghen 1725 - Amburgo 1805). Visse ad Amsterdam, Copenaghen e Berlino come rappresentante di banca. La sua prima opera è una traduzione in ebraico dell'apocrifo Sapienza di Salomone (1755, pubbl. 1780), cui seguirono, fra gli altri, Yēin Lĕbānōn ("Il vino del Libano", 1775) e Dibrē shalōm wĕ emet ("Parole di pace e verità", 1782), dove W. affronta problemi di linguistica. Il suo capolavoro sono gli Shirē tiferet ("Canti di lode") composti tra il 1789 e il 1802; i primi 15 canti furono pubblicati nel 1802, gli ultimi tre nel 1829, postumi. Si tratta di un poema sull'Esodo, fortemente influenzato dalla Messiade di Klopstock.

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