WOOD, Natalie

Enciclopedia del Cinema (2004)

Wood, Natalie

Federica Pescatori

Nome d'arte di Natasha Nikolaevna Gurdin, attrice cinematografica statunitense, di origine russa, nata San Francisco il 20 luglio 1938 e morta al largo dell'Isola di Santa Catalina (California) il 29 novembre 1981. Affascinante e minuta, si affermò giovanissima interpretando adolescenti dal carattere esuberante. Nel corso della sua carriera, pur mantenendo una vivacità spumeggiante, avvolse i suoi personaggi di una crescente inquietudine, dimostrando di saper affrontare con sensibilità anche ruoli di donne mature e consapevoli della propria interiorità.

Figlia di immigrati russi, che ne incoraggiarono la carriera artistica, a soli cinque anni fu scelta come comparsa per Happy land (1943) di Irvin Pichel. Fu proprio Pichel che spinse la famiglia a trasferirsi a Hollywood per coltivare il suo precoce talento e tre anni più tardi le affidò una parte in Tomorrow is forever (Conta solo l'avvenire), interpretato da Orson Welles. Già nel 1947, in The miracle on 34th Street (Il miracolo della 34a strada) di George Seaton, The ghost and Mrs. Muir (Il fantasma e la signora Muir) di Joseph L. Mankiewicz, e Driftwood (Fiore selvaggio) di Allan Dwan, risultò particolarmente incisiva. grazie al successo di queste interpretazioni la W. si impose tra i giovanissimi talenti del cinema statunitense, mostrandosi in grado, nonostante l'età, di sostenere anche ruoli più impegnativi al fianco di grandi interpreti. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta continuò, quindi, a lavorare intensamente, scritturata per lo più per sostenere la parte di ragazzina sveglia e vivace in film come The bride wore boots (1946; Non c'è due… senza tre) di Pichel e The star (1953; La diva) di Stuart Heisler. La sua popolarità si accrebbe ulteriormente quando fu scelta per recitare al fianco di James Dean in quello che sarebbe diventato il cult movie di una generazione, Rebel without a cause (1955; Gioventù bruciata) di Nicholas Ray ‒ nel ruolo di Judy, la studentessa incompresa che si innamora del ragazzo ribelle e indomabile, per il quale nel 1956 ottenne una nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista ‒, e poi di John Wayne in The searchers (1956; Sentieri selvaggi) di John Ford, nella parte della giovane rapita dai pellerossa. L'interpretazione di questi due film sancì il suo effettivo passaggio allo star system; con West Side story (1961) di Robert Wise e Jerome Robbins, rilettura in chiave musical della storia di Romeo e Giulietta ambientata tra le bande giovanili della New York contemporanea, ottenne un incredibile successo, replicato, nello stesso anno, con Splendor in the grass (Splendore nell'erba) di Elia Kazan, che le valse la seconda nomination all'Oscar. Qui la W., accanto a Warren Beatty, nel ruolo di una ragazza la cui estrema sensibilità sottende profondi e irrisolti turbamenti, offrì una delle sue interpretazioni più suggestive ed efficaci, dimostrando di sentirsi pienamente a suo agio in film dal registro drammatico. Ottenne nuovamente, nel 1964, una nomination all'Oscar come protagonista per Love with the proper stranger (1963; Strano incontro) di Robert Mulligan, con Steve McQueen, quindi, in This property is condemned (1966; Questa ragazza è di tutti) di Sydney Pollack, delineò il difficile ruolo di Alva Starr, una giovane donna che, durante gli anni della Grande depressione, abbandonata la famiglia per seguire a New Orleans l'uomo che ama (Robert Redford), si trova a dover affrontare pesanti avversità.

Dopo aver offerto una buona prova nella commedia venata di ironia Bob and Carol and Ted and Alice (1969; Bob & Carol & Ted & Alice (1969) di Paul Mazursky, risposatasi per la seconda volta con l'attore Robert Wagner (1972), dal quale aveva divorziato nel 1962, nel corso degli anni Settanta diradò le sue apparizioni al cinema, avendo maturato una certa insofferenza per i ruoli di giovane donna tormentata e spesso immatura cui il pubblico era abituato. Preferì così dedicarsi maggiormente alla televisione, ottenendo nel 1980 un Golden Globe grazie alla serie From here to eternity (1979) diretta da Buzz Kulik. Mentre era impegnata nelle riprese del fantascientifico Brainstorm (Brainstorm ‒ Ggenerazione elettronica) di Douglas Trumbull, uscito poi nel 1983, l'attrice, che non aveva mai nascosto di nutrire una vera fobia per l'acqua, in circostanze mai chiarite cadde dallo yacht del marito e annegò.

Bibliografia

G. Lambert, Natalie Wood. A life, New York 2004.

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