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NAUSICAA

di G. Bermond Montanari - Enciclopedia dell' Arte Antica (1963)
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NAUSICAA (Ναυσικάα; Nausicaa)

G. Bermond Montanari

Figlia di Alcinoo, re dei Feaci. Essendosi recata per suggerimento di Atena, apparsale in sogno, a lavare le vesti sulla riva del mare, incontra Odisseo. Essendo fuggite le sue compagne, essa resta sola a confortarlo e lo accompagna poi presso il padre. L'ammirazione per l'eroe si cambia in amore alla sua partenza per Scheria. È una creatura ingenua e idilliaca e oltre ad aver ispirato poeti ha, secondo la tradizione di Pausania (i, 22, 6), ispirato pittori, come Polignoto che l'aveva raffigurata in un dipinto che ornava la Pinacoteca dell'Acropoli.

Solo pitture vascolari ci restano di questo mito e la scena conserva in tutte lo stesso schema compositivo: Odisseo avanza nudo davanti a un gruppo di fanciulle fuggenti. La più celebre di queste rappresentazioni è forse in un'anfora di Monaco, il cui ceramografo fu chiamato Pittore di Nausicaa (v.).

Bibl.: L. Hauser, in Österr. Jahreshefte, VIII, 1905, p. 18 ss.; E. Petersen, in Rh. Mus., LXIV, p. 498 ss.; A. v. Salis, in Jahrbuch, XXXV, p. 129 ss.; F. Müller, Die antiken Odyssee-Illustrationen, Berlino 1913; Wörner, in Roscher, III, 1897, p. 28 ss.; I. Schmid, in Pauly-Wissowa, XVI, 1935, c. 2016 ss.; E. Loewy, Polygnot, Vienna 1929, fig. 28; J. D. Beazley, Red-fig., p. 384; G. M. A. Richter, Attic Red-figured Vases, A Survey, New Haven 1946, p. 97.

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