NAVAHO

Enciclopedia Italiana (1934)

NAVAHO (sp. Navajo)

Renato Biasutti

Uno dei gruppi degli Athabasca meridionali, stanziato in una vasta "riserva" che si estende su tratti contigui dei tre stati di Arizona, Nuovo Messico e Utah: quivi, all'incirca, erano stati incontrati all'inizio del sec. XVII, come una tribù che viveva di caccia, di un po' di agricoltura nei punti più favoriti del loro aridissimo paese e delle rapine contro i Pueblos stabili della regione. È una delle poche nazioni indiane che abbiano prosperato nel periodo moderno: dai coloni presero infatti l'allevamento degli ovini e dopo un assai lungo periodo di lotte contro le forze militari degli Stati Uniti (1846-67) sono divenuti pacifici pastori. Un'altra loro attività, sviluppatasi sotto l'influenza dei coloni bianchi, è la fabbricazione di tappeti di lana, assai apprezzati per il disegno e la vivacità dei colori. Il loro numero attuale è di circa 30.000 individui. Hanno conservato però il loro ordinamento sociale (clan raggruppati in fratrie, matriarcato) e la loro religione, che comprende un elaborato sistema di cerimonie e una ricca letteratura orale di carattere sacro.

Bibl.: P. E. Goddard, Indians of the Southwest, in Handbook Series, Amer. Mus. of Nat. History, New York 1913, n. 2; W. Matthews, Navajó Myths, Prayers and Songs, in Univ. of California Publ. Amer. Archaeology and Ethnology, V, Berkeley 1907.

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