Navarra

Enciclopedia Dantesca (1970)

Navarra

Filippo Brancucci

Regione storica della Spagna settentrionale, corrispondente approssimativamente all'odierna provincia omonima. Si estendeva in piccola parte in territorio francese, ed era perciò uno dei regni iberici la cui giurisdizione valicava il confine franco-spagnolo. Di qui gli stretti rapporti con la politica francese. In Pd XIX 143 D. indirettamente ammonisce: beata Navarra, / se s'armasse del monte che la fascia, con evidente allusione alla triste supremazia francese (e cfr. If XXII 48).

Le origini del regno di N. sono poco note. Esso si consolidò nel corso del sec. IX e la sua storia è strettamente congiunta a quella castigliana e aragonese, pur godendo di periodi di autonomia. Nel 1234, alla morte del re Sancio il Forte, ultimo della dinastia aragonese, la N. fu governata dai conti di Champagne, che D. ricorda nelle sue opere. In VE I IX 3 e II V 4 è infatti ricordato il primo conte di Champagne che divenne re Teobaldo I di N. (1234-1253). Di questo re, che godette fama di poeta lirico, D. cita la canzone De fin' amor; inoltre in II VI 6 riporta un verso di Gace Brulé attribuendolo ugualmente al re Teobaldo. A questi successe il figlio Teobaldo II (1253-1270), che il barattiere Ciampolo di N. in If XXII 52 definisce buon re. Il re successivo, Enrico I (1270-1274), è raffigurato (Pg VII 107-108) in atto di far a la guancia / de la sua palma, sospirando, letto per lo sconforto di essere il suocero del mal di Francia Filippo il Bello, sposo dell'ultima esponente della casa di Champagne, Giovanna I (1274-1305). Proprio in relazione a questo matrimonio c'è in Pd XIX 143-144 la già citata esclamazione che il Buti spiegava: " Beata se si difendesse in su gli monti che le sono d'intorno, e non ricevesse quelli superbi re di Francia, li quali la faranno vivere sotto misero servaggio ". Alla morte della regina Giovanna la N. è sottoposta alla dinastia di Francia, ma con l'estinzione del ramo diretto dei Valois (1328) il regno passò alla dinastia collaterale dei conti di Evreux.

D. ricorda dunque tutti gli esponenti della dinastia di Champagne e li ricorda con ammirazione sia per le doti umane sia di governo. Suo rammarico è che i gigli di Francia abbiano ghermito nel loro cattivo regno anche questo paese, congiunto per lunghi periodi con quella dinastia aragonese che aveva fra le sue regine la buona Costanza (Pg III 143), ultima del sangue degli Svevi.

Bibl. - A. Pérez Goyena, Ensayo de bibliografia Navarra. Desde la creación de la imprenta en Pamplona basta el año 1910, voll. 9, Burgos 1947-1964; J. De Moret, Anales del Reino de N., 12 voll., Tolosa 1890-92; cfr. voll. I-V; A. Ballesteros Y Beretta, Historia de España y su influencia en la historia universal, II, Barcellona-Buenos Aires 1944², 294-407 (con bibl.); III I, ibidem 1948², 339-348 (bibl. 9-391).

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