NEBULIO

Enciclopedia Italiana (1934)

NEBULIO (dal latino nebulium)

Giorgio Abetti

Le righe di emissione più intense che si osservano negli spettri delle nebulose si trovano nella regione verde, e hanno la lunghezza d'onda λλ 4958,91 e 5006,84 (U.A.). Comunemente s'indicano con le lettere N2 e N1. Oltre a queste, sono da notarsi una coppia di righe nell'ultravioletto a λλ 3726,16 e 3728,91, e altre righe più deboli, sia nel violetto sia nel rosso. Queste righe non sono state finora mai riprodotte in laboratorio e originariamente furono assegnate a un elemento sconosciuto sulla terra, che venne chiamato nebulio.

Le recenti ricerche sulla costituzione degli atomi e la conoscenza degli spettri dei varî elementi spiegano ora che l'elemento a cui si debbono attribuire queste righe, non è sconosciuto, ma è uno o più degli elementi noti, che si trovano nelle nebulose in uno stato fisico poco comune e non riproducibile, per il momento, sulla Terra, come avviene della densità, esistente nelle nebulose, che è molto più bassa di quella che possiamo ottenere nei tubi a vuoto.

Recentemente il fisico americano J. S. Bowen mediante considerazioni teoriche è riuscito a calcolare la lunghezza d'onda delle righe più intense del nebulio, stabilendo che sono prodotte dall'ossigeno e dall'azoto in diversi stadî di ionizzazione.

Bibl.: H. N. Russell e collaboratori, Astronomy, Londra 1927, II, p. 836; J. S. Bowen, The origin of the nebular lines, ecc., in The Astrophysical Journal, 1928, p. 1.

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