NEGROLI

Enciclopedia Italiana (1934)

NEGROLI

Filippo Rossi

Famiglia di armaioli milanesi del sec. XVI, di cui si conoscono due rami: il più celebre, discendente da un Bernardino che già nel 1513 esporta armature "bianche" di sua fabbricazione, è quello cui appartenne Filippo di Iacopo N., rammentato anche dal Vasari, e che fu attivo sino dai primi del secolo. Filippo è l'autore di una celata aperta a foggia di testa umana (datata 1532) e di una brigantina fatte per Francesco Maria I della Rovere duca di Urbino (Vienna, museo); forse per Francesco I fece la borgognotta del 1533, della raccolta Morgan; lavorò per Carlo V facendogli fra l'altro l'armatura cosiddetta dei mascheroni (1539) che è nell'armeria di Madrid, lo scudo con la Medusa (ivi) datato 1541, e altri pezzi oggi dispersi. Di uno solo dei fratelli di Filippo conosciamo con sicurezza il nome Francesco (notizie 1542-53) che, nel 1545, firmò una borgognotta cesellata appartenuta a Carlo V, oggi a Madrid. Padre di Filippo (secondo altri figlio o fratello) fu quell'Iacopo Filippo che firmò nel 1533 uno scudo e una celata, donati da Federigo Gonzaga a Carlo V (Madrid).

Dell'altro ramo, quello dei Negroli da Ello, di cui non sappiamo l'esatta parentela col primo, e che discende da Domenico, vivente nel 1510, e Niccolò, vivente nel 1527, il più famoso è Gian Paolo ancor vivo nel 1562, autore dell'armatura equestre, ora a Torino, del duca Emanuele Filiberto, che altre gliene commise per donarle al re di Francia e al duca di Orléans. Allo stesso ramo appartenne un Hieroimo contemporaneo di Paolo, vivente nel 1557. Nelle ornamentazioni e nelle forme le armi dei Negroli milanesi rivelano spesso un forte influsso classico, con qualche tendenza accentuata verso il grottesco, specialmente nelle forme delle borgognotte e degli altri tipi di elmo. In alcuni pezzi usciti dalla loro officina si nota anche una decorazione in lamine sovrapposte in argento niellato con motivi di carattere ispano-moresco; e son questi probabilmente gli esemplari più antichi che ci siano giunti della loro produzione. La marca più comune dei Negroli milanesi consta delle lettere N I sormontate da una corona e da un compasso o altrimenti due chiavi decussate e sormontate da corona.

Bibl.: V. Boeheim, Die Mailänder Negroli und der Augsburger Desiderius Colman, in Rep. f. Kunstw., VIII (1885), pp. 185-97; id., in Jahrb. d. kunsth. Samml. d. allerh. Kaiserhauses, IX (1889), p. 375 segg.; A. Angelucci, Catalogo della Armeria Reale di Torino, Torino 1890; J. Gelli e G. Moretti, Gli armaroli milanesi, Milano 1903, pp. 75-82; V. de Valencia de Don Juan, Catálogo histórico-descriptivo de la Real Armería de Madrid, Madrid 1898; Les Arts, maggio 1902, n. 4; Le Musée de l'Armée, Parigi 1917, p. 11, tav. V; G. F. Laking, A record of European Armour and Arms through seven centuries, Londra 1920-22.