NEODIMIO

Enciclopedia Italiana (1934)

NEODIMIO

Luigi Rolla

Elemento chimico con simbolo Nd, peso atomico 144,27, numero atomico 60. È un elemento appartenente al gruppo delle terre rare. Fu scoperto, insieme col praseodimio, nel 1885, da K. Auer von Welsbach, che riuscì, così, a dimostrare la complessità dell'antico didimio isolato da C. G. Mosander intorno al 1840. La separazione dei due elementi fu eseguita introducendo nella tecnica del frazionamento criterî nuovi che servirono di base per i progressi ulteriori. Auer operò la cristallizzazione frazionata dei nitrati doppî con l'ammonio in soluzione nitrica: il frazionamento, secondo uno schema che rimase classico, fu controllato sempre con l'analisi spettrale, che, per le miscele di neodimio e di praseodimio, si compie facilmente in assorbimento. Il neodimio presenta tre isotopi (142, 144, 146) di cui uno (142) è isobaro col cerio. Il neodimio metallico si ottiene per elettrolisi del cloruro anidro fuso. Cristallizza nel sistema esagonale (c/a =1,608); fonde a 840°, ha densità di 7,05. Presenta il fenomeno del paramagnetismo: il suo ione (Nd+++) ha una suscettività magnetica di 3,62 magnetoni Bohr. I sali di neodimio sono colorati come quelli di cobalto (roseo-violetti). Sono tutti della forma: NdX3. Caratteristiche sono le bande di assorbimento: λ = 5810; 5785; 5733; 4750; 4610 (in Å.). Il fosfato di neodimio si usa nella fabbricazione degli smalti a fuoco di colore ametista per porcellane artistiche.