NEPAL

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)

NEPAL (XXIV, p. 588; App. III, 11, p. 237)

Costantino Caldo
Luciano Petech

I confini con la Cina sono stati regolati dall'accordo dell'ottobre 1961, secondo cui essi seguono in generale la linea spartiacque dell'Himalaya. Il N. ha così guadagnato quasi 800 km2, per cui la superficie dello stato è ora di 141.000 km2 circa, divisi in 14 zone amministrative.

La popolazione era di 11,5 milioni di ab. nel 1973, con un coefficiente di accrescimento che si aggira sul 2,3% annuo. La capitale Katmandu, sita a circa 120 km a N del confine indiano, è il centro urbano principale e ha 333.000 ab.; altri centri notevoli sono Patan e Bhadgaon. L'incremento di popolazione e il diminuito isolamento hanno acuito il problema dell'istruzione, uno dei più pressanti per lo sviluppo sociale del paese: benché esistano 5000 scuole elementari, 676 scuole secondarie e un'università, si riscontra ancora una percentuale di analfabetismo dell'88%.

La pianificazione non si è rivelata un espediente molto efficace per aumentare il livello di vita della popolazione, ma bisogna tener conto del fatto che devono essere ancora costruite molte infrastrutture fondamentali. Il quinto piano quinquennale (1975-80) è stato finanziato in parte da capitale straniero e ha dato priorità ai trasporti e alle comunicazioni, all'energia, all'agricoltura, all'istruzione. Le attività rurali sono predominanti, ma le colture principali sono nel sud pianeggiante o nelle vallate della fascia mediana. La coltura più importante è il riso, che copre 1,2 milioni di ha; le foreste coprono quasi un terzo della superficie, mentre più di 2 milioni di ha sono al di sopra della linea delle nevi permanenti. L'allevamento, risorsa principale, è rappresentato soprattutto da bovini (6,6 milioni nel 1978); i bufali predominano nel terai basso e paludoso; il dzomo, ibrido della mucca e dello yak, è allevato nelle aree montane.

Esistono 1850 km di strade asfaltate e circa 1500 sono in costruzione con la cooperazione dell'India e degli Stati Uniti; una strada che collega la capitale con il Tibet è stata recentemente costruita con l'aiuto cinese. Data la morfologia impervia e l'insufficienza delle strade, gran parte del traffico si svolge per via aerea: Katmandu è collegata con altri 11 aeroporti nazionali; altri 23 sono in costruzione. Anche i collegamenti internazionali si svolgono con questo mezzo.

Bibl.: R. Schmid, Zur Wirtschaftsgeographie von Nepal, Zurigo 1969; M. Fantin, Il Nepal, in L'Universo, LII (1972); The statesman's year-book 1978-79, Londra 1978.

Storia. - Dopo il colpo di forza compiuto dal re Mahendra nel dicembre 1960, il gabinetto da lui presieduto rivolse particolare attenzione all'economia del paese, creando una commissimie per la pianificazione e concludendo un trattato commerciale con l'India (11 novembre 1961). La nuova costituzione, promulgata il 16 dicembre 1962, s'ispirava in parte al modello pakistano; non erano ammessi i partiti politici e la rappresentanza popolare (panchayat) si articolava su quattro piani: villaggio, città, distretto, regione; al vertice, un Parlamento in parte a elezione indiretta e in parte di nomina regia. Nell'aprile 1963 il re cedette la presidenza del consiglio e contemporaneamente ebbe fine lo stato di emergenza proclamato nel dicembre 1960. L'attività legislativa fu promettente: riforme dei codici, nuovo statuto della famiglia, proibizione della poligamia e del matrimonio infantile, ecc. Dopo una visita del re a Delhi nell'agosto 1964, altri aiuti per lavori pubblici furono concessi dall'India, mentre altrettanto faceva la Cina: un aspetto tangibile di quella politica di equidistanza tra le due potenze finitime, a cui la geografia costringe il paese. Nell'aprile 1965 veniva inaugurato il complesso idroelettrico sul fiume Kosi (aiuto tecnico indiano) e nel 1967 l'ardita strada di montagna da Kathmandu al confine tibetano (aiuto tecnico cinese). Nel 1965 fu avviata una prima riforma agraria, che fissava un massimale di terreno per ogni famiglia di cinque membri e distribuiva il sovrappiù ai contadini senza terra. La politica interna non fu senza inciampi, e il re dovette assumere di nuovo la presidenza del consiglio dall'aprile 1970 all'aprile 1971.

Dopo la morte dell'energico sovrano nel gennaio 1972 gli successe il figlio Birendra Bir Bikram, che nell'autunno dovette affrontare una situazione tesa per la carestia e la disoccupazione, a cui si aggiungeva l'attività dei Naxaliti (comunisti d'ispirazione cinese) sconfinanti dal territorio indiano. La crisi fu superata, e alla fine del 1975 il re procedeva a una parziale liberalizzazione della costituzione, allargando il diritto al voto e aumentando il numero dei membri eletti nell'Assemblea nazionale. Nel frattempo il N. era divenuto una delle mete preferite del turismo internazionale, con gran vantaggio della bilancia dei pagamenti ma con conseguenze non del tutto desiderabili, quali l'afflusso di hippies europei e americani e l'aumento del consumo di droghe; il governo cercò di porvi un argine proibendo la coltivazione dell'oppio e della marijuana e il commercio del hashish (luglio 1973). Per evitare attriti con la Cina, nell'estate 1974 furono disarmati i ribelli tibetani (Khampa) rifugiati in N. dopo il 1959 e gradualmente degenerati a veri briganti.

Bibl.: L. E. Rose, Nepal, strategy for survival, Berkeley 1971.

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