Nervo

Enciclopedia Dantesca (1970)

nervo (nerbo)

Antonio Lanci

Nelle due forme, il sostantivo vale specificamente " filamento del sistema nervoso ". In tal senso il termine è usato in Cv II IX 5 'l nervo per lo quale corre lo spirito visivo.

In If XV 114 lasciò li mal protesi nervi (espressione indicante la morte di Andrea de' Mozzi, un vescovo che D. incontra fra i sodomiti), il sostantivo sembra avere il significato di " nervi e muscoli " (Cesari), e indica, com'era già chiaro ai commentatori antichi, " li nervi del membro virile che aveva teso a malo uso, in quanto l'avea usato contra natura " (Buti). Il Boccaccio, seguito da qualche altro antico interprete, scorgeva nell'espressione un riferimento alla gotta, da cui, a suo dire, era affetto il personaggio: " tutti i nervi della persona gli s'erano ratrappati, come in assai gottosi veggiamo, e nelle mani e ne' piedi "; ma osservava giustamente l'Anonimo; " protendere è di cosa che si stenda innanzi; e però intende de' nervi genitali ".

La forma ‛ nerbo ' ricorre due volte nell'Inferno, in rima. Per il passo di IX 73 drizza il nerbo / del viso, il Mattalia intende " nervo ottico ". (così già il Lombardi), osservando che " Dante è precisissimo in tema d'ottica, e come si afferma in un passo di Conv. (III, 9), la maggior efficienza dell'organo si ha quando i due nervi sono parallelamente orientati in avanti, drizzati ". In effetti, anche alla luce del luogo del Convivio sopra citato (II IX 5), questa interpretazione sembra più persuasiva delle varie altre che sono state proposte: " vigore " (Boccaccio), " potenzia " (Landino), " virtù " (Vellutello, Venturi), " forza " (Torraca, Porena), " acume " (Chimenz) del senso visivo, ovvero " robur intellectualis oculi " (Benvenuto).

La parola ha certamente diverso valore nell'altra occorrenza (XXI 36): nella bolgia dei barattieri, uno dei diavoli portava sulle spalle un peccatore, che l'omero suo [del diavolo]... / carcava... con ambo l'anche, / e quei tenea de' pie' ghermito 'l nerbo. Il termine è variamente inteso dai commentatori: " collo dei piedi " (Torraca, Casini-Barbi), " caviglie " (Mattalia), " garetto, la giuntura tra gamba e calcagno " (Chimenz), " tendine del calcagno " (Sapegno).

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