Neuromodulatore

Dizionario di Medicina (2010)

neuromodulatore

Guido Maria Filippi

Neurotrasmettitore in grado di modulare l’azione di altri neurotrasmettitori. Ne fanno parte l’acetilcolina, la serotonina, la dopamina, la noradrenalina

Meccanismi di azione dei neuromodulatori

In generale i neurotrasmettitori agiscono legandosi a recettori ionotropici, così definiti perché sono costituiti da canali ionici di membrana che vengono attivati direttamente dal legame con il ligando, presenti soprattutto al livello delle terminazioni sinaptiche. Le risposte indotte da questo tipo di attivazione recettoriale sono veloci e di breve durata (millesimi di secondo). I n. agiscono invece su classi diverse di recettori, producendo risposte più lente, protratte nel tempo (secondi o minuti). In alcuni casi l’azione dei n. si esplica per giorni o settimane. I n. agiscono mediante l’attivazione di recettori accoppiati alle proteine G, le quali possono sia procedere per passi successivi, attivando sequenze di altre molecole, sia modificare direttamente i canali ionici. Un’altra via di trasduzione del segnale attivata da questi recettori è mediata dall’attivazione di proteinchinasi, capaci di fosforilare una larga varietà di proteine, tra le quali quelle costituenti i canali ionici, che in questo modo vengono aperti. La lentezza d’azione, secondi o minuti, implica che i n. non intervengono nei processi di trasmissione sinaptica governati dagli altri neurotrasmettitori, ma nel modulare l’efficacia della trasmissione del segnale, modificando il rilascio di neurotrasmettitori, la sensibilità dei recettori in grado di aprire direttamente i canali ionici, o le stesse proprietà elettriche della cellula.

Azione fisiologica dei neuromodulatori

Stati emotivi, attenzione, memoria, apprendimento sono fortemente influenzati dai neuromodulatori. L’acetilcolina, mediatore specifico per la giunzione neuromuscolare, facilita l’apprendimento di informazioni gestite da neuroni che utilizzano il glutammato e il GABA. La noradrenalina incrementa lo stato di veglia, ossia la prontezza a reagire nella risposta. La serotonina produce una diminuzione dell’aggressività. La dopamina interviene nei circuiti di controllo motorio e nei processi cognitivi connessi con il movimento: è presente in partic. nei gangli della base e interviene nel modulare aspetti quale l’umore, il sonno, il dolore.

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