Nicaragua

Dizionario di Storia (2010)

Nicaragua


Stato dell’America Centrale istmica. Abitato da vari popoli amerindi, nel 16° sec. il N. venne colonizzato dagli spagnoli. Nel 1811 passò sotto l’impero messicano di A. Itúrbide (1783-1824), alla cui caduta dichiarò la propria indipendenza. A un periodo di governo liberale (fino al 1844) seguì un ventennio di lotte tra liberali e conservatori, che si ampliarono spesso in guerre centroamericane. Nel 1856 l’avventuriero W. Walker s’impadronì della presidenza, tentando poi di estendere il proprio dominio sull’America Centrale. Durante il successivo periodo di presidenze conservatrici (1857-93) il Paese, pacificato, progredì materialmente. Il governo del liberale J.S. Zelaya, affermatosi con la rivoluzione del 1893, introdusse riforme radicali e lottò contro la crescente ingerenza degli USA, che nel 1909 sostennero il moto rivoluzionario che rovesciò Zelaya. Nel 1911 fu eletto presidente il conservatore A. Díaz, che chiese l’intervento di truppe nordamericane; l’occupazione statunitense durò sino all’ag. 1925 e riprese dal 1926 al 1933. Tra il 1925 e il 1927 esplose nuovamente una guerra civile fra le forze conservatrici di Díaz e quelle liberali di J.B. Sacasa. A Díaz succedette nel 1928 il liberale J.M. Moncada. Sotto la successiva presidenza di Sacasa ebbe inizio l’ascesa del ministro della Guerra Anastasio Somoza García, che, sorretto dal Partito nazional-liberale, fu presidente dal 1937 al 1947 e dal 1951 al 1956, esercitando di fatto la dittatura e opponendosi fortemente ai governi di sinistra dell’America Centrale. A Somoza, morto in un attentato nel 1956, succedette il figlio Luis Somoza Debayle. Il Partito nazional-liberale, e con esso la famiglia Somoza, continuarono a dominare la vita politica del Paese, dapprima con R. Schick Gutiérrez (1963-66), quindi con il vicepresidente e ministro dell’Interno L. Guerrero Gutiérrez, poi con il secondo figlio di Somoza Debayle, anche lui di nome Anastasio, eletto nel 1967. Questi nel 1971 sciolse il Parlamento, sospese la Costituzione e assunse tutti i poteri. Somoza Debayle fu rieletto nel 1974, ma intanto si estendeva il movimento di opposizione alla dittatura, in particolare con l’attività del Frente sandinista de liberación nacional (FSLN). Dopo l’assassinio di P.J. Chamorro Cardenal, leader dell’opposizione moderata e direttore del giornale indipendente La prensa, la guerriglia antigovernativa si trasformò in insurrezione generale contro il dittatore, che nel 1979 lasciò il Paese. Trasformatosi in un partito, il FSLN instaurò un governo rivoluzionario che concentrò i propri sforzi sul risanamento del N., stremato dalla guerra civile, realizzando la riforma agraria, lo sradicamento dell’analfabetismo e un primo sistema sanitario, ma limitando le libertà democratiche. Contro il governo, di cui nel marzo 1981 divenne capo il leader del FSLN D. Ortega Saavedra, muoveva l’azione destabilizzante dei contras, i guerriglieri sostenitori del passato regime stanziatisi in Honduras e sostenuti dagli Stati Uniti. Nelle elezioni politiche e presidenziali del novembre 1984 il FSLN ebbe il 67% dei voti e Ortega fu confermato capo dello Stato e dell’esecutivo, mentre gli Stati Uniti, continuando a sostenere la guerriglia antisandinista, promossero l’embargo commerciale con gravi ripercussioni sulle condizioni economiche e sociali (debito estero, inflazione, disoccupazione). Le successive elezioni politiche e presidenziali, nel febbr. 1990, videro così l’affermazione della Unión nacional opositora (UNO) e della sua candidata alla presidenza V. Barrios de Chamorro, vedova di Chamorro Cardenal, mentre l’FSLN divenne la principale forza di opposizione. I sandinisti furono ancora sconfitti nelle elezioni generali del 1996 e in quelle del 2001: nel 1996 la coalizione dei partiti conservatori impose il proprio candidato alla presidenza, J.A. Alemán Lacayo; nel 2001, il Partido liberal constitucionalista (PLC) conquistò la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale e la vittoria su Ortega del proprio candidato alla presidenza E.J. Bolaños Geye, il quale promosse nuovi accordi di libero commercio con gli USA che si affiancarono all’adesione del N. al CAFTA (Central American free trade agreement). Le elezioni del 2006 hanno riportato alla presidenza D. Ortega, con un programma tuttavia molto più moderato. Nel 2007 si è risolta la controversia territoriale con l’Honduras, risalente a un’antica disputa sui confini, attraverso una sentenza della Corte internazionale di giustizia dell’Aia.

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