NICOMEDE II Epifane

Enciclopedia Italiana (1934)

NICOMEDE II Epifane (Νικομήδης 'Επιϕανής)

Arnaldo MOMIGLIANO

II Re di Bitinia, figlio di Prusia II e di Apama, fu educato in Roma. Il padre tentò di privarlo della successione a vantaggio di un figlio nato da una seconda moglie. Ma N., aiutato da Attalo II di Pergamo, si ribellò, uccise il padre e assunse la corona (149 a. C.). L'opinione tradizionale è che egli abbia regnato sino circa il 94 a. C. e che gli sia succeduto il figlio N. III Filopatore: ma Th. Reinach ha dimostrato, in modo da non lasciare dubbio, che questi due sovrani non vanno considerati padre e figlio, ma nonno e nipote e che tra loro va inserito un altro N., l'Evergete (v. nicomede 111). Quando N. Evergete sia succeduto al padre, non è sicuro: certo è che già nel 102 circa a. C. era sul trono. Probabile poi che vi sedesse intorno al 108 e possibile intorno al 115. L'incertezza della data di successione rende malsicura la suddivisione degli avvenimenti fra i due re. Con qualche certezza si può dire che a N. Epifane vanno attribuiti almeno i seguenti fatti:1. portò aiuto ai Romani circa il 132 a. C. durante la ribellione di Aristonico nel regno di Pergamo; 2. contese a Mitridate V Evergete re del Ponto il possesso della grande Frigia davanti al governo romano, che, come è noto, l'aveva press'a poco messa all'incanto. È pure noto che il senato infine nel 116 a. C. decise di non più dare la regione a nessuno dei due; 3. diede alla città di Myrleia il nome di Apamea in onore di sua madre Apama; 4. è il N. a cui è dedicata l'operetta geografica che va sotto il nome di Pseudo Scimno. Nel complesso la sua politica appare ostile al Ponto e orientata verso l'amicizia con Roma, dalla quale del resto non ottenne nulla.

Bibl.: V. nicomede iii.

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