TURGENEV, Nikolaj Ivanovič

Enciclopedia Italiana (1937)

TURGENEV, Nikolaj Ivanovič

Fritz Epstein

Nato a Simbirsk il 23 ottobre 1789, morto a Vert-Bois (presso Parigi) nel 1871. Educato a Gottinga, durante le guerre d'indipendenza fu adibito come commissario russo alle dipendenze del barone von Stein all'amministrazione centrale delle regioni liberate. Al suo ritorno in Russia fu in un primo tempo (1818-24) impiegato al Consiglio di stato, poi al Ministero delle finanze. Divenuto uno dei dirigenti delle società segrete russe (lega della Virtù, lega del Nord e del Sud e Società degli Slavi riuniti), sorte alla fine delle guerre napoleoniche (società in cui lottavano volontà di riforme e tendenze rivoluzionarie) fu condannato a morte in contumacia e poiché la condanna a morte gli fu trasformata in quella dell'esilio perpetuo in Siberia, il T. trascorse l'intera vita all'estero, prevalentemente in Francia. Tra i decabristi il T. era quasi solo dell'opinione che prima di dare la costituzione alla Russia era necessario attenuarvi l'assolutismo introducendo riforme nel sistema giudiziario e amministrativo, preparando così il popolo a un governo costituzionale.

Come burocrate, il T. va piuttosto considerato un seguace di un illuminato assolutismo che non un liberale moderato. Scrisse: sulla Situazione dei servi della gleba, 1818, sulle riforme giuridiche e sulla Teoria tributaria (Opyt teorii nalogov, 1818; 2a ed., 1819, proibita nel 1826). Conoscitore a fondo della letteratura teoretico-sociale ed economico-politica dell'Occidente, egli subì l'influenza particolare del Montesquieu, di Adam Smith, di J.-B. Sai, del Bentham, del Sismondi, di B. Constant. Nella sua Teoria tributaria, infatti, si dichiarò in favore del libero scambio, senza voler per questo trasformare la Russia in uno stato industriale e commerciale. Chiedeva una diminuzione dei dazî, lo sgravio tributario dei contadini (abolizione dell'imposta personale, e introduzione dell'imposta fondiaria e dell'imposta sul reddito) e l'imposizione di tributi alla nobiltà. Le riforme da lui proposte in tutti i campi della vita pubblica: costituzione, diritto, amministrazione, censura, educazione, esercito, finanze, ecc., fecero del T. uno dei più notevoli critici dell'epoca di Nicola e il patrocinatore di una trasformazione dello stato russo in uno stato di tipo occidentale.

Bibl.: V., oltre all'Archiv bratev Turgenevych, ed. a cura dell'Acc. russa per le scienze, 1911 segg., nn. 317-344 (opere, diarî, lettere del T.), nn. 1447-1492 a (bibl. sul T.); M. Viscener, N. T. politische Ideale, in Beiträge zur russischen Geschichte, von Theodor Schiemann dargebracht, Berlino 1907, pp. 214-40; V. Selivanov, Dekabristy 1825-1925 Sistematiceskij ukazatel' russkoj literatury, Mosca 1925; N. Bel'cikov, Zapiska N. I. Turgeneva, in Krasnyi Archiv, XIII (1925), vi, pp. 68-147; A. Sebunin, N. I. T. v tajnom obscestve dekabristov, in Dekabristy i ich vremja, Mosca 1928, pp. 109-46.

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