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nitruri

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In chimica, composti binari dell’azoto con un metallo. Si possono considerare formalmente derivati dall’ammoniaca per sostituzione degli atomi d’idrogeno con quelli di un metallo; si preparano per combinazione diretta degli elementi. Non sono considerati parte di questa classe i derivati metallici dell’acido azotidrico (azidi). I n. si possono suddividere sulla base del tipo di legame tra azoto e metallo: i n. ionici, formati dai metalli alcalini e alcalino-terrosi (per es., n. di litio, Li3N), sono solidi incolori, altofondenti, facilmente idrolizzabili in acqua con formazione di ammoniaca; i n. covalenti, formati dai metalli e semimetalli del terzo e quarto gruppo del sistema periodico (per es., n. di boro, BN), sono composti stabili, altofondenti e molto duri; i n. interstiziali, con struttura e proprietà analoghe ai carburi metallici, sono formati dai metalli di transizione (n. di tantalio, di titanio, di niobio ecc.) e si ottengono scaldando il metallo allo stato di polvere in corrente d’azoto o d’ammoniaca a temperature superiori a 1000 °C; hanno composizione non stechiometrica e in essi gli atomi d’azoto sono racchiusi nelle cavità della struttura cristallina metallica; sono composti di importanza tecnologica per il carattere refrattario, per la durezza (sono usati come abrasivi) e per la conducibilità elettrica simile a quella dei metalli. A volte sono anche detti azoturi.

La nitrurazione è un trattamento di indurimento superficiale di alcuni acciai speciali (acciai da nitrurazione: al cromo, al molibdeno, all’alluminio). Consiste nell’esporre i pezzi, per un tempo abbastanza lungo, ai vapori di ammoniaca a una temperatura di circa 500 °C. L’indurimento è dovuto alla formazione di un sottile strato superficiale di n. complessi; si possono raggiungere durezze anche superiori a 1000 unità Vickers Hv, più elevate che in qualsiasi altro processo di cementazione. La nitrurazione è molto usata su organi meccanici soggetti a forte usura superficiale come alberi a gomiti, perni, guide.

Vedi anche
niobio Elemento chimico, di numero atomico 41, peso atomico 92,91, simbolo Nb; scoperto da C. Hatchett nel 1801 e isolato da C.W. Blomstand nel 1866. Fu confuso inizialmente col tantalio, il quale ha proprietà molto simili, ma nel 1844 H. Rose riconobbe che si trattava di due elementi diversi. Per molto tempo, ... radio (o radium) Elemento chimico, radioattivo, simbolo Ra, numero atomico 88, peso atomico 226,025. Appartiene al 2° gruppo del sistema periodico degli elementi (metalli alcalino-terrosi) e come elemento radioattivo appartiene alla famiglia dell’uranio-radio (➔ radioattività), che ha origine dall’uranio ... cadmio Elemento chimico, di simbolo Cd, numero atomico 48, peso atomico 112,41 di cui sono noti gli isotopi stabili 10648Cd, 10848Cd, 11048Cd, 11148Cd, 11248Cd, 11348Cd, 11448Cd, 11648Cd. 1. Caratteristiche Il cadmio appartiene, insieme a zinco e mercurio, al gruppo II B del sistema periodico. Il suo nome deriva ... tungsteno Elemento chimico, anche denominato wolframio, di simbolo W, peso atomico 183,85, numero atomico 74, appartenente al VI gruppo del sistema periodico. 1. Caratteristiche Gli isotopi naturali sono il 18274W, il 18374W, (14,4%), il 18474W (30,6%), il 18674W (28,4%), il 18074W (0,1%). L’elemento fu scoperto ...
Categorie
  • CHIMICA INORGANICA in Chimica
Tag
  • CONDUCIBILITÀ ELETTRICA
  • STRUTTURA CRISTALLINA
  • SISTEMA PERIODICO
  • ACIDO AZOTIDRICO
  • METALLI ALCALINI
Vocabolario
nitrurazióne
nitrurazione nitrurazióne s. f. [der. di nitruro]. – In metallurgia, trattamento di indurimento superficiale di alcuni acciai speciali (detti appunto acciai da nitrurazione), che si pratica di frequente su organi meccanici soggetti a forte...
nitruro
nitruro s. m. [der. di nitro]. – Ogni composto chimico formato dalla combinazione diretta dell’azoto con un metallo (chiamato anche azoturo, per quanto sia preferibile riservare questo nome ai sali dell’acido azotidrico): n. di alluminio,...
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