Porter, Noah

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Filosofo e psicologo (Farmington, Connecticut, 1811 - New Haven 1892). Studiò alla Yale divinity school; ordinato ministro della Chiesa congregazionalista, aderì a una particolare forma di calvinismo, quella di N. W. Taylor, e predicò per dieci anni nel Connecticut e nel Massachusetts, fino al 1846. Fu successivamente per due anni in Europa, dove ascoltò a Berlino le lezioni di F. A. Trendelenburg. Nel 1846 fu nominato prof. di filosofia morale e metafisica alla Yale University. Pur convinto dell'importanza fondamentale dei problemi epistemologici, la cui soluzione doveva costituire la base indispensabile per l'elaborazione di una metafisica, P. si dedicò allo studio della psicologia, ritenendolo propedeutico alla fondazione della stessa epistemologia. La sua psicologia, riconosciuta come scienza induttiva, ha come oggetto i dati della coscienza e come metodo privilegiato l'introspezione. La sua opera maggiore, The human intellect (1868), contribuì non poco a diffondere negli USA la conoscenza della psicologia e della filosofia tedesche. Altre opere: The elements of intellectual science (1871); Science and sentiment (1882); The elements of moral science (1885); Kant's ethics. A critical exposition (1886).

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