Nocicezione

Dizionario di Medicina (2010)

nocicezione


Complesso dei sistemi neurobiologici coinvolti nella percezione del dolore e di altri eventi potenzialmente dannosi per l’organismo.

Vie periferiche afferenti

Gli assoni distali dei neuroni sensitivi primari che rispondono agli stimoli nocicettivi sono di due tipi: le fibre C, sottili, senza mielina e a lenta conduzione, e le fibre A-delta mielinizzate e a conduzione rapida. Entrambe hanno terminazioni periferiche libere, ramificate, situate nella cute e in altri organi, ove sono i nocicettori; a questo livello l’energia dello stimolo si trasforma in un potenziale elettrico di membrana del neurone, aprendo a questo punto i canali cationici. Le fibre C, che corrispondono ai recettori polimodali, sono attivate più efficacemente da stimoli derivanti da danno tissutale, oltre che da stimoli meccanici e termici, e dai mediatori chimici dell’infiammazione. Le fibre A-delta rispondono agli stimoli di minore intensità tattili, termici e pressori nonché a stimoli dolorosi.

Vie midollari afferenti

Le fibre nervose afferenti hanno i corpi cellulari nei gangli sensitivi delle radici dorsali del midollo spinale. Attraverso le radici posteriori gli stimoli afferenti decorrono nel midollo e risalgono a partire dalle corna posteriori. Le fibre sottili C formano un fascio distinto. Dalla periferia fino al cervello, ciascuna unità di n. mantiene la propria distinzione con distribuzione segmentale dei vari metameri del corpo. Ciò rende possibile una mappatura in caso di lesioni. Anche le fibre dolorifiche provenienti da strutture anatomiche profonde seguono un tipo di divisione segmentale. Le fibre afferenti arrivano nella parte posteriore della sostanza grigia midollare, dove attuano sinapsi con i neuroni di secondo ordine, tramite neurotrasmettitori e nucleotidi. Vengono inoltre liberati dalle fibre afferenti A-delta diversi neuromodulatori, mentre dalle fibre C si libera la sostanza P.

Vie nocicettrici cerebrali

I neuroni di secondo ordine della sostanza grigia midollare terminano nelle strutture del tronco cerebrale e spec. nel talamo (tratto spino-talamico). Nei nuclei profondi di esso attuano sinapsi con cellule che proiettano i loro assoni alla corteccia (talamo-corticali). I dati che permettono la localizzazione e l’identificazione dello stimolo nocivo vengono elaborati dalla corteccia, nelle sue aree post-centrale e scissura silviana al margine superiore.

Modulazione della nocicezione

La scoperta di fibre discendenti che modulano l’attività delle vie nocicettive ha permesso di spiegare in parte il concetto di soglia del dolore. Queste fibre hanno origine dalla corteccia frontale e dall’ipotalamo; sono fibre adrenergiche e serotoninergiche e arrivano fino alle corna posteriori del midollo. La tradizionale distinzione fra sensazione (talamica) e percezione (corticale) è stata abbandonata, per questi meccanismi integrati di modulazione, che spiegano la reazione individuale al dolore e la possibilità corticale di sopprimere o di modificare la percezione di esso, spec. attraverso gli oppioidi endogeni.