Cromwell, Oliver

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Cromwell, Oliver

Massimo L. Salvadori

Il ferreo costruttore dell'Inghilterra moderna

Nell'Inghilterra del Seicento Oliver Cromwell fu l'artefice della sconfitta dell'assolutismo monarchico e pose le basi del destino di questo paese come grande potenza marittima e imperiale. Fu il protagonista della prima Rivoluzione inglese e il fondatore dell'unica repubblica che l'Inghilterra abbia conosciuto

La nascita di un capo politico di intransigente fede calvinista

Il posto di Cromwell nella storia dell'Inghilterra è analogo a quello di altre grandi personalità: Richelieu e Luigi XIV in Francia, Pietro il Grande in Russia, Vittorio Amedeo II in Piemonte, Federico II il Grande in Prussia. Personalità eccezionali dotate di straordinaria energia e volontà, costoro hanno impresso una svolta profonda nella storia dei loro paesi.

Oliver Cromwell nacque ad Huntingdon nel 1599 e morì a Londra nel 1658. Apparteneva alla gentry, la piccola nobiltà agraria, e la sua educazione avvenne in seno al calvinismo. Il suo matrimonio nel 1620 con Elisabeth Bourchier, figlia di un assai agiato mercante di Londra, ne consolidò la posizione economica. Poco meno che trentenne passò attraverso una profonda crisi religiosa che lo portò a divenire un puritano assai fervente, convinto che solo la fede potesse guidare l'uomo nella vita privata e pubblica. Compiuta una prima breve esperienza come parlamentare nel 1628, tornò in Parlamento nel 1640, schierandosi tra gli oppositori all'assolutismo del re Carlo I. Cromwell auspicava la lotta contro la corruzione di corte, un sistema fiscale sottoposto al controllo del Parlamento, una più energica difesa degli interessi nazionali in politica estera. Le sue posizioni erano sostenute dalla borghesia urbana e dalla gentry che, grazie a lui, poté affermare in maniera stabile il suo potere nel Parlamento.

La guerra civile e l'instaurazione della repubblica

Nel 1640 scoppiò in Inghilterra la guerra civile tra le forze monarchiche e quelle parlamentari. Dopo un andamento militare incerto, la riorganizzazione a opera di Cromwell dell'esercito rivoluzionario, il New model army ("esercito di nuovo modello") delle teste rotonde (così chiamate dal rifiuto dei puritani di portare la parrucca e dalla loro abitudine di tenere i capelli corti), portò tra il 1644 e il 1648 alla totale disfatta dei cavalieri del re. Intransigente capo politico e religioso e geniale stratega militare, egli si oppose non solo all'assolutismo monarchico, ma anche alle correnti radicali sviluppatesi nelle file rivoluzionarie, le quali, richiamandosi al Vangelo, auspicavano l'eguaglianza economica. Carlo I, sconfitto, fu condannato per tradimento e fatto decapitare il 30 gennaio 1649. Venne così instaurata la repubblica (Commonwealth), con l'abolizione della Camera dei Lord. Le ribellioni scoppiate in Irlanda e Scozia furono sanguinosamente represse e i due paesi annessi all'Inghilterra. Tra il 1652 e il 1654 fu condotta una guerra vittoriosa contro l'Olanda, che minacciava la potenza marittima e gli interessi commerciali dell'Inghilterra. Nel 1653 Cromwell, divenuto l'incontrastato dominatore della politica del paese, fu nominato Lord Protettore del Commonwealth d'Inghilterra, Irlanda e Scozia. Gli anni successivi lo videro impegnato nel tentativo di consolidare le conquiste della rivoluzione e di dare al paese nuove istituzioni. Una serie di privilegi concessi alla nobiltà vennero soppressi, fu introdotta una relativa tolleranza religiosa (non però per i cattolici), ma egli non riuscì a dare al paese un'adeguata stabilità istituzionale. Nel 1657 il Parlamento chiese a Cromwell di restaurare la monarchia assumendo lui stesso la corona, ma egli rifiutò.

Alla sua morte gli successe il figlio Richard, il quale non si dimostrò all'altezza dei propri compiti, tanto che nel 1660 venne restaurata la monarchia degli Stuart.

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