Olone

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Termine introdotto nel 1968 dall’ungherese A. Koestler per indicare un’unità di base di sistemi biologici e sociali.

Nell’ingegneria gestionale, entità di un sistema organizzato in grado di prendere decisioni e attuarle interagendo con gli altri elementi del sistema su base negoziale. L’o. ha due caratteristiche fondamentali: è un’entità ben identificabile, separabile dal resto del sistema e con una precisa identità; è parte di un sistema complessivo, senza il quale non è in grado di operare e da cui trae, almeno in parte, obiettivi di azione e vincoli di comportamento, e può a sua volta essere formato da parti più elementari. A partire da tale significato, il termine si è diffuso tra i progettisti di sistemi di produzione manifatturiera per indicare entità di tali sistemi con significative caratteristiche di autonomia. Insieme si è diffuso l’uso di alcuni suoi derivati, quali: olarchia (holarchy), sistema di o. in grado di cooperare per il raggiungimento di un obiettivo; olonomia (holonomy), quando un’entità di un sistema organizzato mostra attributi olonici; sistema olonico, sistema basato sugli o., in grado di prendere decisioni e attuarle interagendo con gli altri elementi del sistema su base negoziale. I filoni collegati a questa terminologia sono spesso indicati anche come holonic manufacturing systems (HMS), intelligent manufacturing systems (IMS), autonomous agent systems, distributed production systems.

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