Oncia

Enciclopedia Dantesca (1970)

oncia

Antonio Lanci

Sostantivo a bassa frequenza, che compare sempre in rima. Nell'accezione di " misura minima di peso ", in Pd IX 57 Troppo sarebbe larga la bigoncia / che ricevesse il sangue ferrarese, / e stanco chi 'l pesasse a oncia a oncia, / che donerà questo prete cortese (v. ALESSANDRO NOVELLO).

Nota il Porena che il v. 57 costituisce, fra sangue ferrarese e il che ad esso riferito, " una specie di parentesi... ironica: a once si misura il sangue che i medici cavano coi salassi "; ma più pertinente alla gravità del discorso di Cunizza ci sembra la chiosa del Mattalia: " ipotesi di un'originale e rude violenza: l'operazione è gratuitamente macabra, e impensabile. A meno che non si voglia alludere a tradimento lautamente ricompensato ".

Come " misura minima di lunghezza " (circa due centimetri e mezzo), in senso proprio, in If XXX 83 S'io [Maestro Adamo] fossi pur di tanto ancor leggero / ch'i' potessi in cent'anni andare un'oncia; e, in contesto figurato, in Rime dubbie XXVII 2 De' tuoi begli occhi un molto acuto strale / m'è nel cor fitto, e oltre più d'un'oncia.

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