Organizzazione Non Governativa (ONG)

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

Organizzazione Non Governativa (ONG)

Stefano Zamagni

Organizzazione Non Governativa (ONG)  Organismo (o ente) non nato per volontà dello Stato, in cui la ragione dell’azione è di tipo ideale, quale una missione o una vocazione. All’interno di tali organizzazioni, le ONG occupano un posto di particolare rilevanza nella società civile. Regolate in Italia dalla l. 49/1987, esse svolgono un duplice compito: per un verso, quello di advocacy, cioè di difesa dei diritti umani fondamentali e perciò di denuncia della loro violazione; per l’altro verso, di policy making, cioè di avanzamento della causa della pace e dello sviluppo nei Paesi in transizione e in quelli emergenti. Secondo i dati del ministero degli Affari Esteri, le ONG italiane sono 256, impiegano circa 27.000 persone, di cui 12.500 volontari.

Peculiarità

Sono 3 gli elementi identificativi di una ONG. In primo luogo, l’attività svolta è parte essenziale della sua identità: una ONG nasce per uno scopo specifico, che è elemento costitutivo del suo modus agendi. Secondariamente, l’identità delle ONG è legata in modo stretto a una o più persone che condividono e incarnano la vocazione dell’organizzazione. Ciò implica che l’elemento personale sia essenziale al buon funzionamento di tali organismi. Infine, le persone che, come ‘sentinelle’, vigilano sull’identità delle ONG hanno forti motivazioni intrinseche e trascendenti e questo significa che sono molto meno reattive ai segnali di prezzo (per es. al salario o alle ore di lavoro extra) rispetto a coloro che hanno principalmente motivazioni estrinseche.

La funzione della cooperazione

Per apprezzare il ruolo rilevante che le ONG svolgono nei Paesi in via di sviluppo si consideri che, se si parla di cooperazione (➔) internazionale e non più – come accadeva fino agli ultimi decenni del 20° sec. – di aiuti internazionali allo sviluppo, il merito va soprattutto a tali organizzazioni. Mentre una politica di aiuti internazionali postula l’esistenza di un soggetto erogatore e di uno ricevente – proprio come accade nella filantropia – e dove il donatore non si preoccupa dei modi di impiego utilizzati dal donatario, una politica di cooperazione internazionale poggia piuttosto sulla relazione di reciprocità tra donatore e donatario. È proprio questo, infatti, il significato del termine cooperazione. Laddove obiettivo principale degli aiuti internazionali è il miglioramento delle ‘condizioni di vita’ delle popolazioni cui ci si rivolge, il fine ultimo della cooperazione internazionale è invece il miglioramento della ‘capacità di vita’ delle stesse. Vale a dire, il miglioramento del potenziale di sviluppo delle aree in cui si interviene, favorendo il processo di accumulazione del capitale sia umano sia sociale. È inconfutabile come rispetto a tale obiettivo il ruolo delle ONG sia non solo fondamentale, ma addirittura insostituibile. Ciò si può spiegare nei seguenti termini: il capitale sociale (➔) è costituito dalla rete delle relazioni fiduciarie tra persone che vivono in un medesimo territorio; senza fiducia generalizzata, un’economia di mercato non può funzionare, e ancor meno fiorire. La parola fiducia, che deriva dal latino fides («corda»), è dunque il legame che unisce due o più persone, consentendo loro di riconoscersi reciprocamente meritevoli di fiducia; è un dato certo che le ONG sono formidabili ‘cordai’, costruttori di corde.

La pace fra i popoli

Decisivo, inoltre, il ruolo svolto dalle oltre 7000 ONG registrate presso le Nazioni Unite nel presidio e nell’avanzamento del processo di pace sia tra Paesi sia entro un medesimo Stato. La strategia seguita dal mondo delle ONG poggia su 3 proposizioni principali. Per la prima, la pace è possibile, poiché la guerra è un evento e non già uno stato di cose; essa è perciò transitoria e non una condizione permanente del genere umano. Per la seconda, la pace, che è possibile, va però costruita, non essendo un fatto spontaneo. Essa è frutto di opere tese a creare istituzioni di pace. Per la terza, nell’attuale temperie storica, le istituzioni di pace cui è più urgente prestare attenzione sono quelle che concernono lo sviluppo; si può così comprendere perché e in quale senso l’azione delle ONG risulti decisiva per la causa della pace.

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