Orléans Città della
L’antica Cenabum, distrutta da Cesare in seguito alla rivolta del 52 a.C., fu riedificata da Aureliano. Passata ai Franchi di Clodoveo (498), nel 612 venne assorbita dal regno borgognone; nel 1344 fu compresa nel ducato di O., formato dalla provincia storica dell’Orleanese (corrispondente agli attuali dipartimenti di Loiret, Loir-et-Cher ed Eure-et-Loir); nel 15° sec. resistette agli attacchi inglesi finché fu liberata da Giovanna d’Arco (1429). Coinvolta nella guerra di religione, nel 1561 entrò in città il principe di Condé con i protestanti, che tennero la cattedrale come loro quartier generale (1562-67). Ugonotta nel 1568, fu poi dei Guisa e solo nel 1594 si sottomise a Enrico IV. Nel corso della Rivoluzione la Convenzione fece di O. la sede dell’Alta corte per i delitti contro lo Stato (1791). Nella guerra franco-prussiana fu conquistata dalle forze bavaresi (1870), dai Francesi e di nuovo dai Tedeschi. Fu gravemente bombardata durante la
Duchi d’O.Titolo nobiliare assegnato per la prima volta, con l’appannaggio dell’Orleanese e della contea di Valois (1344), al quintogenito del re di Francia Filippo VI di Valois, Filippo (1336-1375). Da allora il titolo, tra i più alti della nobiltà francese, è spettato ai discendenti cadetti in linea diretta maschile della famiglia reale. Deceduto Filippo senza eredi, il ducato tornò alla corona fino al 1392, quando Carlo VI ne investì il fratello Luigi I (n. 1372 - Parigi 1407), che diede inizio alla seconda casa d’O.; avute dalla moglie
Gli succedette nel titolo il figlio Carlo (Parigi 1391 -
Il figlio Luigi (➔ Luigi XII), II come duca di O., portò gli O. sul trono di Francia succedendo a Carlo VIII, cui erano premorti i 4 figli maschi, e riunì il ducato alla corona. Enrico (➔ Enrico II come sovrano di Francia ), secondogenito del re Francesco I, diede inizio alla terza casa d’O.; divenuto questo primo nella linea di successione al trono di Francia per la morte del delfino Francesco, il titolo passò (1536) al fratello Carlo (1522-1545) e quindi al secondogenito di Enrico II e Caterina de’ Medici, Carlo (➔ Carlo IX), divenuto re (1560) alla morte del fratello Francesco II. Dopo Enrico II (➔ Enrico III come sovrano di Francia), l’appannaggio fu ricostituito nel 1626 a favore del figlio minore di Enrico IV di Borbone e Maria de’ Medici, Gastone (
Il ducato, per la mancanza di suoi eredi maschi, tornò alla corona e nel 1661 Luigi XIV lo assegnò al fratello Filippo I (Saint-Germain 1640 - Saint-Cloud 1701), da cui iniziò la quarta casa d’Orléans. Nonostante il suo decisivo contributo nella campagna di Fiandra (1677), il duca fu tenuto estraneo agli affari politici dal fratello, che gli preferì, come re di Spagna, il pronipote Filippo d’Angiò (poi Filippo V). Filippo II (Saint-Cloud 1674 -
Seguirono Luigi (1703-1752), che si tenne lontano dalla politica; Luigi Filippo (1725-1785), che si distinse a Fontenoy (1745) nella guerra di Successione austriaca; suo figlio Luigi Filippo Giuseppe (detto Philippe-Égalité; Saint-Cloud 1747 - Parigi 1793) che, ostile alla corte, fu esiliato da Luigi XV (1771). Acquistata influenza politica divenendo gran maestro delle logge massoniche di Francia, nel 1787 prese le parti del Parlamento di Parigi. Come deputato della nobiltà agli
Tra gli altri esponenti della famiglia si ricordano: Carlo d’O., conte di Angoulême (1459-1496), nipote del duca d’O. Luigi e figlio di Giovanni il Buono, fondatore della linea di Angoulême. Marito di Luisa di Savoia, fu padre del futuro re di Francia Francesco I e di Margherita, regina di
A partire dalla reggenza di Filippo II, nel 18° sec., si dissero orleanisti i sostenitori dei diritti della casa d’O. al trono di Francia. Naufragate durante la Rivoluzione le ambizioni di salire al trono di Philippe-Égalité, dopo la Restaurazione il partito orleanista parve alla borghesia lo strumento più adatto per consolidare le conquiste raggiunte e contenere l’ascesa delle classi popolari. Alla caduta di Luigi Filippo (1848) gli orleanisti sostennero la causa degli O. contro i legittimisti, fedeli alla linea primogenita dei Borbone.
Scuola di O.Scuola nella quale si iniziò, nel corso del 13° sec., a impiegare la dialettica aristotelica nel campo del diritto, per risalire alla ratio delle norme romanistiche e applicare le norme stesse a fattispecie non espressamente disciplinate;