ORNITOLOGIA

Enciclopedia Italiana (1935)

ORNITOLOGIA (dal gr. ὄρνις "uccello" e λόγος "discorso")

Alessandro Ghigi

Studio scientifico degli uccelli. Le più antiche osservazioni su questi animali sono comprese in opere generali zoologiche, come quelle di Aristotele e di Plinio. Il libro di Federico II imperatore: De arte venandi cum avibus, è indice di quell'interesse del cacciatore per la selvaggina che è una delle tante ragioni, le quali hanno consentito una notevole autonomia a questo ramo della zoologia. Da un lato gli uccelli viventi offrono un'uniformità notevole di condizioni anatomiche e fisiologiche in confronto alle altre classi di Vertebrati, onde non è necessaria una soverchia specializzazione per trarre dal loro studio conclusioni utili alla zoologia generale, all'anatomia e alla fisiologia comparata. D'altro canto però l'enorme numero di specie conosciute, circa 20.000; il facile apprezzamento delle loro differenze, rilevabile anche su caratteri esterni di pelli secche; lo stimolo alla loro cattura dato dalla caccia; l'interesse destato dall'allegria che gli uccelli col loro moto e col loro canto dànno alla natura; la loro bellezza che induce all'allevamento, sono tanti motivi che spiegano lo sviluppo dell'ornitologia, scientifica e pratica, in un ceto di persone molto più numeroso di quello che si occupa di zoologia in generale.

Le più antiche opere stampate di ornitologia sono: quella di Guglielmo Turner (1500-1568) intitolata Avium praecipuarum quarum apud Aristotelem et Plinium mentio est, brevis et succincta historia, stampata a Colonia nel 1554; quella di Pierre Belon (1555), intitolata L'histoire de la nature des Oyseaux, avec leurs descriptions et naifs portraicts retirez du naturel: escrite en sept livres; la Historia animalium di Konrad von Gesner, con il Liber III qui est de avium natura, pubblicato pure nel 1555; finalmente l'opera ornitologica di Ulisse Aldrovandi, bolognese, la quale fu apprezzata e ristampata dopo la morte dell'autore. Essa è divisa in tre parti: tomo I: De avibus rapacibus, Bologna 1599; tomo II: De avibus terrestribus mensae inservientibus et canoris, Bologna 1600; tomo III: De avibus aquaticis et circa aquas degentibus, Bologna 1603. La prima fauna strettamente ornitologica è quella del novarese Pietro Olina: l'Uccelliera, stampata a Roma nel 1622. Seguono opere analoghe in diversi paesi, ma specialmente in Italia; così il primo libro consacrato alle uova e ai nidi degli uccelli, illustrato con 34 tavole in nero, è di Giuseppe Zinanni e fu stampato a Venezia nel 1737. La riforma linneana, con le sue brevi diagnosi differenziali, facilitò lo studio sistematico degli uccelli e promosse le collezioni, la descrizione di specie nuove, la compilazione di cataloghi e di avifaune dei diversi paesi di Europa e delle altre parti del mondo, la compilazione di monografie, riccamente illustrate, delle singole famiglie ornitiche. I nomi di coloro che, nel sec. XIX, hanno contribuito allo sviluppo dell'ornitologia scientifica in Italia, studiando gli uccelli sotto ogni aspetto, sono quelli di F. A. Bonelli piemontese, di Paolo Savi toscano, di Enrico H. Giglioli autore di un'avifauna monumentale, stampata sotto gli auspici del Ministero dell'agricoltura, di Giacinto Martorelli e del conte E. Arrigoni degli Oddi. L'avifauna paleartica si gloria dei nomi di Temminck olandese, di Degland francese, di Dubois belga, di E. Dresser inglese, ma l'opera più recente e fondamentale è quella di Ernesto Hartert, tedesco, che fu per molti anni direttore del Museo di Tring vicino a Londra. Le avifaune dell'America, dell'Africa, dell'India, dell'Oceania hanno pure avutoi loro grandi studiosi: fra questi brilla Tommaso Salvadori che ha lasciato, fra molte altre, importanti opere sull'ornitologia della Papuasia e delle Molucche.

Le conoscenze sistematiche sono cresciute di pari passo con le grandi esplorazioni geografiche, giacché le raccolte di uccelli sono state fatte con accuratezza maggiore che non quelle d'altri gruppi animali. L'ornitologia è oggi il ramo della zoologia forse meglio conosciuto sotto l'aspetto sistematico e la descrizione di nuove forme si limita quasi a quella di razze locali appartenenti a specie già note. Nelle numerose riviste speciali che si pubblicano in tutti i paesi del mondo, fra le quali citiamo la Rivista italiana di ornitologia, edita a cura del Museo Civico di storia naturale di Milano, prevalgono oggi cataloghi geografici, nei quali sono elencate le specie raccolte, con annotazioni sulle parti che il disseccamento altera, sulle abitudini e sulle circostanze d'ambiente. Sono anche di gran moda gli studî riguardanti le vie di migrazione e le modalità con le quali si compie questo fenomeno (v. migratorie, correnti, XXIII, p. 260 seg.).

L'ibridazione e il determinismo dei caratteri sessuali secondarî trovano fra gli uccelli ottimo materiale di studio e portano l'ornitologia al primo piano nelle ricerche di biologia generale.

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