Foche, otarie e trichechi

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

foche, otarie e trichechi

Anna Fabiani

Mammiferi tra terra e mare

Foche, otarie e trichechi sono Mammiferi molto ben adattati alla vita nei mari. Campioni di profonde immersioni solitarie in mare, si riuniscono in grandi gruppi sulla terraferma per riprodursi. Sono stati vittime per secoli di una caccia non controllata da parte dell'uomo; oggi è permesso cacciarne solo alcune specie, sotto la guida di precise leggi di conservazione

Classificazione

I Mammiferi dell'ordine dei Carnivori si possono suddividere in due grandi gruppi. Al primo, i Fissipedi, appartengono i Carnivori terrestri, come i lupi, i leoni, gli orsi, gli sciacalli. Al secondo, i Pinnipedi, così chiamati per la forma dei loro piedi che ricorda quella di una pinna, fanno capo le specie evolute nel corso di milioni di anni per adattarsi alla vita in mare: foche, otarie e trichechi.

All'interno del gruppo dei Pinnipedi, le oltre 30 specie che genericamente chiamiamo 'foche' vengono suddivise in tre differenti famiglie: gli Otaridi (o 'foche con le orecchie'), alla quale appartengono le otarie, con le orecchie esterne visibili, le pinne anteriori mobili per spostarsi sulla terraferma e una pelliccia generalmente molto folta per mantenere il calore corporeo quando sono a terra; i Focidi (le 'foche vere'), le cui pinne non sono di grande aiuto nei movimenti sulla terraferma, con orecchie non visibili e una pelliccia meno folta; gli Odobenidi, che sono rappresentati da un'unica specie, il tricheco (Odobenus rosmarus): via di mezzo tra otarie e foche, ha orecchie non visibili, la pelle praticamente nuda, senza una vera pelliccia, e due denti canini trasformati in zanne, lunghe, in un maschio adulto, anche 70÷80 cm.

Comportamento

I Pinnipedi sono agili nuotatori e possiedono uno spesso strato di grasso sottocutaneo (7÷10 cm) per ridurre la perdita di calore che a contatto con l'acqua è più rapida che a contatto con l'aria. La mancanza di agilità terrestre li rende vulnerabili di fronte ai predatori. Per questo motivo, la maggior parte delle specie che si riproducono a terra si riunisce in grandi gruppi per proteggere i nuovi nati, mentre le foche che si riproducono sul ghiaccio scavano piccole grotte in cui nascondono i loro piccoli durante il periodo di allattamento. La lunghezza del periodo di allattamento è molto variabile: qualche giorno nelle foche che si riproducono sul ghiaccio ‒ come nel caso della foca dal cappuccio (Cystofora cristata) ‒, anche più di un anno in molte otarie.

Nelle specie in cui l'allattamento è breve, le femmine digiunano e rimangono a terra per tutto il periodo ad allattare, nutrendo il piccolo con un latte molto ricco: per esempio, nella foca della Groenlandia (Phoca groenlandica) è composto per il 40% di grassi. È questo latte molto nutriente che fa crescere il piccolo velocemente, fino a farlo diventare in pochi giorni da 3 a 5 volte più pesante rispetto a quando era appena nato. Tra otarie e trichechi, invece, le femmine allattano il figlio per molti mesi e, durante tutto il periodo, tornano spesso in acqua a caccia di pesci, calamari e piccoli crostacei. Il piccolo viene lasciato a terra insieme a centinaia di altre piccole otarie e ogni madre, al ritorno da un viaggio in mare, è in grado di riconoscere il proprio figlio dall'odore e dal suono della voce.

I Pinnipedi, cacciati per la carne, il grasso, la pelliccia, l'avorio delle zanne, sono oggi protetti da leggi per il controllo della caccia. La foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus) e quella delle Hawaii (Monachus schauinslandi) sono tuttora in pericolo di estinzione.

Un elefante marino per tante mogli

L'elefante marino del Sud (Mirounga leonina) è la più grande foca esistente. In queste specie il maschio e la femmina sono notevolmente diversi tra loro, tanto da sembrare appartenere a due specie differenti. Un maschio adulto è lungo anche 5÷6 m e può pesare più di 3.000 kg, mentre una femmina raramente è lunga poco più di 2,5 m e pesa 400÷800 kg. Inoltre, i maschi hanno un naso lungo, largo e flaccido a forma di corta proboscide, da cui il nome della specie. Essere pesanti e avere un grande naso con cui intimorire l'avversario è l'unico modo per primeggiare nei combattimenti e avere anche fino a un centinaio

di mogli e altrettanti figli.

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