STEIDLE, Otto

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)

STEIDLE, Otto

Fabio Di Carlo

Architetto tedesco, nato a Monaco di Baviera il 16 marzo 1943. Ha compiuto gli studi alla Staatsbauschule (1962-65) e alla Kunstakademie (1965), entrambe nella città natale. Insegna dal 1979 presso l'università di Kassel e dal 1981 alla Technische Universität di Berlino; è visiting professor al MIT di Cambridge e alla Berlage School di Amsterdam, e insegna inoltre alla Akademie der Bildenden Kunste di Monaco. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi da istituzioni nazionali e internazionali, quali il premio UIA (Union Internationale des Architects). Ha fondato nel 1966 a Monaco lo studio Muhr & Steidle, divenuto nel 1969 Steidle & Partner.

L'opera di S. si pone, al di là delle oscillazioni stilistiche, come evoluzione di alcuni presupposti del Movimento Moderno, all'interno del dibattito critico degli anni Sessanta e Settanta, con una nota di costante polemica con le culture architettoniche dominanti. Al centro della sua riflessione sono le possibilità di articolazione dell'edificio derivanti da un lato dalle potenzialità dell'edilizia industrializzata, dall'altro dalla sconnessione della struttura portante da tutti gli elementi di tamponatura, di finitura o di comunicazione. Di qui l'adozione di una struttura puntiforme posta secondo una maglia regolare come sistema su cui esprimere un elevato grado di libertà nella costruzione dello spazio, esaltando la permeabilità tra interno ed esterno, le funzioni di relazione e le forme d'identificazione con il luogo. Sul tema della residenza S. sviluppa una concezione attenta alla dimensione comunitaria e collettiva, tesa all'accoglimento di una complessità sociale crescente e dello studio dell'interfaccia tra spazio del singolo e spazio collettivo. L'attenzione di S. per le tecnologie sperimentali non è neppur essa legata a una concezione meccanicistica di matrice high-tech, ma allo studio delle possibilità di evoluzione delle qualità ambientali dello spazio dell'abitare. Altra componente del suo lavoro è l'interazione tra il carattere costruttivo del suo linguaggio e una forte ispirazione naturalistica, espressa con un uso del colore in cui dominano spesso i cromatismi forti e con una grande libertà formale nelle sistemazioni esterne e interne a complemento alla residenza.

Nel 1970-72 appaiono le sue prime case sperimentali nella Genterstrasse a Monaco, dove per la prima volta S. applica una completa separazione tra elementi portanti e tamponatura, tra struttura e funzione. A questa stessa fase appartengono le residenze in Osterwaldstrasse (1965-69) e in Peter-Paul Althaus Strasse (1974-76), sempre a Monaco. Nell'IBZ, un centro internazionale per studiosi stranieri a Berlino (1980-81), S. realizza una sequenza ritmica sulla facciata principale che si conclude, in alto, con una copertura inclinata analoga a quelle tipiche berlinesi, ma vetrata. All'interno uno spazio a tutta altezza accoglie le scale poste parallelamente alla facciata e schermate da una trama lignea e metallica che fa trasparire gli spazi di distribuzione interna dell'edificio verso lo spazio urbano. Analogamente la Seniorenheim (1982-84), casa per anziani costruita a Berlino all'interno del piano IBA, si sviluppa con volumi articolati lungo uno spazio comune longitudinale, che conduce agli alloggi e agli spazi di relazione grazie a un sistema di rampe inclinate; a terra, sempre all'interno, una sistemazione ricca nell'uso del colore e nella libertà formale, ispirata ad A. Gaudi, si contrappone alla serialità e alla sobrietà dell'edificio. L'università di Ulm West (1988-91) è forse il culmine della recente ricerca di S.: il complesso è concepito come un sistema di elementi lineari interconnessi, caratterizzato da chiari riferimenti al mondo dell'archeologia industriale e da un uso articolato di tamponature in legno vivacemente colorate, secondo lo spirito di una low technology, come la definisce l'autore, molto attento alle recenti questioni ambientali e alla ricerca di un uso contemporaneo dei materiali tradizionali. Tra le altre realizzazioni ricordiamo: città giardino in Heidemannstrasse, Monaco (1984), ispirata a B. Taut; intervento residenziale a Wienerberg, Vienna (1985); residenze in Groffstrasse, Monaco (1987); sede della casa editrice Gruner & Jahr (1986-89), con U. Kiessler; quartiere Kreuzgassenviertel a Norimberga (1989-92); intervento nella Siedlung Pilotengasse presso Vienna (1987-92). Tra i progetti: torre di Hérouville-St. Claire (1987), con W. Alsop, M. Fuksas e J. Nouvel; progetto per la Moritzplatz a Berlino (1988); concorso per la Postdamer Platz a Berlino (1991); concorso per il Pragsattel a Stoccarda (1992).

Bibl.: Baumeister, 9 (1988); L'arca, 20 (ottobre 1988); L'architettura, 8 (1989); Spazio e Società, 45 (1989); Domus, 744 (dicembre 1992); L'arca, 75 (ottobre 1993).

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