BRENTARI, Ottone

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 14 (1972)

BRENTARI, Ottone

Carlo Piovan

Nacque a Strigno nella Valsugana il 4 nov. 1852 da Michele, ufficiale giudiziario, e da Elisabetta Negrelli. A causa dell'ufficio paterno la famiglia si trasferì successivamente a Malè, a Rovereto e a Cembra; alla morte del padre però si stabilì definitivamente a Rovereto. Qui il B. conseguì, nel marzo 1871, la maturità classica. Iscrittosi alla facoltà di materie letterarie, sezione storia e geografia, dell'università di Innsbruck, frequentò per qualche tempo anche l'università di Vienna e dopo quattro anni ottenne il diploma che lo abilitava all'insegnamento nelle scuole medie. Trasferitosi a Catania, vi insegnò per due anni consecutivi e, nel 1878, vi sposò Domenica Fusaro. Coprì poi una cattedra di lettere nel ginnasio comunale di Bassano e nel 1882 ne divenne direttore. Mantenne quest'ufficio fino al 1890 e, frattanto, conseguì anche la laurea in lettere all'università di Padova. Poco dopo abbandonò l'insegnamento, decise di dedicarsi al giornalismo e si trasferì a Milano.

Il B. aveva riscosso qualche successo dapprima con alcune poesie, poi come prosatore, come conferenziere e come pubblicista. Aveva fatto stampare versi d'occasione fin da quando era studente a Rovereto e a Innsbruck. Una poesia, Nel centenario della battaglia di Legnano, fupubblicata a cura del Consiglio comunale di Alessandria e un'altra, Per il centenario della morte del Petrarca, ottenne un encomio dal Comitato per le onoranze costituitosi allora in Avignone; altre vennero pubblicate sulla Gazzetta della provincia di Lodi. Nel 1887 aveva iniziato la collaborazione al Bollettino del Club Alpino Italiano e aveva scritto e tenuto discorsi sull'educazione fisica nella scuola e sulle società ginnastiche. La passione per le ricerche storiche locali si era tradotta, oltre che in una biografia di Giusto Bellavitis, del 1981, anche in una guida, IlMuseo di Bassano illustrato, cui seguirono numerose altre pubblicazioni turistiche e alpinistiche. Si occupò, in altri opuscoli, di Casa Remondini e la corte di Spagna, delle origini del Monte di Pietà di Bassano, e della storia dell'acquedotto. Nel 1984 aveva redatto una Storia di Bassano e del suo territorio, e due saggi: uno intitolato IlGradenigo e Carlo Goldoni, e l'altro Della vita e degli scritti dell'abate prof. comm. Iacopo Ferrazzi. Si era interessato anche di problemi della scuola: nel 1881 aveva stampato un volumetto sopra L'insegnamento della storia e della geografia nelle scuole secondarie,variazioni e proposte e un manuale di storia e geografia per le scuole elementari. Negli anni seguenti prese a pubblicare un periodico professionale e didattico intitolato La scuola media secondaria italiana, nel quale aveva appoggiato la politica di Nunzio Nasi come ministro della Pubblica Istruzione dal 1900 al 1903. Quando il Nasi nel 1907fu deferito per peculato all'Alta corte di giustizia e condannato, un giornale milanese attaccò il B.; nel frattempo era sorta una vertenza sui finanziamenti che un istituto bancario forniva alla rivista. Il B., che nel 1905 era stato eletto presidente del Circolo trentino di Milano, non ottenne, nel 1907, la maggioranza assoluta per essere confermato nella carica. Dovette dimettersi.

Il B. si stabilì definitivamente a Milano nel 1893, lavorando al Corriere della Sera prima come capo della redazione e poi come capo della cronaca. E negli anni tra il 1890 e il 1910 collaborò anche alla Lettura, alla rivista Tridentum che C. Battisti dirigeva a Trento, alla Nuova Antologia, al Boll.della Soc. bibl. ital., all'AlmanaccoBemporad ead altri periodici. Lasciato il Corriere, fondò nel 1908 una rivista mensile turistica a sfondo patriottico: Italiabella.

A questo periodo risalgono anche i suoi lavori su G. Garibaldi e in particolare sul Trentini che si erano arruolati nelle formazioni garibaldine. Questi studi ispirarono anche numerosi articoli pubblicati a Trento sul quotidiano Alto Adige. Ilgiornale, nel 1909, stampò per strenna agli abbonati un volume del B., Fra la storia e la leggenda: Nepomuceno Bolognini, che venne subito sequestrato, ma poté poi essere pubblicato con numerosi tagli in bianco. Di un articolo su Ergisto Bezzi, che il giornale voleva pubblicare l'anno seguente, non vennero stampati, per ordine della censura, che il titolo e la firma dell'autore.

Scoppiata la guerra mondiale, il B. condusse a Milano una vivace campagna interventistica fondando la Lega nazionale; e quando l'Italia entrò nel conflitto, si dedicò attivamente ad assistere i profughi che, dalle zone di guerra, riparavano a Milano. Teneva anche conferenze e, per il Corriere della Sera, scriveva il commento ai quotidiani comunicati del comando supremo. Terminata la guerra, intraprese un'inchiesta giornalistica per accertare in quali condizioni le operazioni belliche avevano lasciato popolazioni e paesi del Trentino, i loro bisogni e l'efficacia dei provvedimenti decisi in loro favore. Ne riportò un'impressione disastrosa; scrisse articoli roventi e tenne qualche conferenza, nel 1919 e nel 1920. Sono di questo periodo: Lettere dal Trentino,Le rovine di guerra nel Trentino,I bambini del Trentino,L'allegra,agonia del Trentino e il discorso Non dimentichiamo il Trentino che fu anche pubblicato, come articolo, dal giornale Ildovere nazionale.

Trasferitosi a Trento, il 1º sett. 1920 il B. assunse la direzione del quotidiano di ispirazione liberale La libertà. che tenne fino al 31 dicembre di quell'anno, quando, sorti dissensi di carattere politico fra lui e i finanziatori del giornale, si dimise. Tuttavia l'anno dopo accettava la candidatura al Parlamento nella lista del partito liberale democratico nel collegio di Trento. Non eletto, si ritirò a Rossano Veneto, in una casa di proprietà di sua moglie.

Morì a Rossano Veneto il 17 nov. 1921

Bibl.: Necrologio, in Corriere della Sera, 18 nov. 1921; G. Pedrotti, Necrologia di O. B., in Atti d. Accad. d. Agiati, s. 4, V (1922), pp. XXXI-XXXIV; F. Ambrosi, Scrittori ed artisti trentini, Trento 1894, p. 329 (con bibl. delle opere fino al 1894); T. Rovito, Letterati e giornalisti ital., Napoli 1922, p. 64; F. Menestrina, O. B., in Studi trentini, III (1922), pp. 183 s (con bibl. delle opere); V. Riccabona, O. B.,ibid., pp. 18-26; L. Chini, Commem. del prof. O. B., Bassano 1922; A. Z.[A. Zieger], O. B. Un benemerito quasi dimenticato, in Strenna trentina, XXXI (1952), pp. 55 s.; P. Pedrotti, O. B., in Alto Adige, 4; luglio 1953; G. Galvagni, Ricordi milanesi, in Studi trentini, XLII (1963), pp. 187-90.

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