ROSAI, Ottone

Enciclopedia Italiana (1936)

ROSAI, Ottone

Mario Tinti

Pittore e scrittore, nato a Firenze nel 1895. Nella bottega del padre, provetto stipettaio, si iniziò all'arte scolpendo il legno. Frequentò dipoi l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 1913, cominciò ad esporre a Firenze e aderì al movimento futurista. Nel 1914 raccolse una serie di opere di carattere futurista in Firenze. La guerra mondiale ebbe R. interventista; fu volontario di guerra, ardito, decorato al valore. Nel 1919, pubblicò un suo diario, Il libro del teppista (Firenze 1920), libro che, insieme con la sua rinnovata visione pittorica, con disegni e dipinti raccolti in una terza mostra personale (Firenze 1921) e in una quarta (Roma 1922) rivelò un originale temperamento. Ha fatto parte della redazione dei periodici Il Selvaggio (ediz. fiorentina), Il Bargello e L'Universale; e ha pubblicato una raccolta di liriche Via Toscanella, con prefazione di Ardengo Soffici (Firenze 1925) e un volume di ricordi di trincea; Dentro la guerra (Roma 1934). Dipinti di R. si trovano nelle gallerie pubbliche di Firenze, di Roma, di Mosca. Nel 1935 ha contribuito con due grandi pitture murali alla decorazione della nuova stazione ferroviaria di Firenze.

Nell'arte di R., fondata nel terreno di una schietta indole popolana, riaffiorano i caratteri dominativi della tradizione etrusco-toscana. La restaurazione plastica cézanniana - mutuata in R. dagli esempî del Soffici - interviene nella formazione del suo stile inducendolo sul piano di quella tradizionale sequenza il cui ultimo anello era stato il Fattori. Il bozzetto (coll. G. Castelfranco, Firenze) e il gran quadro (coll. A. Vallecchi, Firenze) Giocatori di toppa segnano all'incirca l'inizio di tale evoluzione, i cui ulteriori sviluppi sono rispecchiati dalle quattro figure di contadini e d'operai esposte nella II Quadriennale (1935) e dai paesaggi dipinti a Villamagna nel 1933 a San Leonardo nel 1935. Anche quale scrittore il R., movendo da modi popolarmente schietti e discorsivi, come quelli dei Trecentisti, perviene spontaneamente ad espressioni e movenze di classica severità.

Bibl.: S. Volta, O. R. (a cura di G. Scheiweller), 1932, con ampia bibl.; M. Tinti, O. R. o della tradizione toscana, in Emporium, marzo 1935.

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