Oxford

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Città dell’Inghilterra (164.000 ab. nel 2008), capoluogo dell’Oxfordshire. È situata all’estremità meridionale di una terrazza incuneata fra il Tamigi e il Cherwell, suo affluente di sinistra. I fiumi Windrush e Evenlode, che sboccano nel Tamigi a pochi kilometri da O., facilitano le comunicazioni con la città, sulla quale convergono parecchie importanti strade e ferrovie. A valle di O., il Tamigi è navigabile e la sua valle costituisce un’adatta via di sbocco verso il SE e in particolare verso Londra. La città, che ospita circa 1/4 della popolazione totale della contea, è importante centro di mercato e di servizi. Poco o nulla interessata dalla rivoluzione industriale, O. conservò a lungo, fino ai primi anni del 20° sec., fisionomia di città esclusivamente terziaria, e soprattutto universitaria. Successivamente, vi si insediò uno stabilimento per la produzione di automobili (Morris) al quale si sono poi venute aggiungendo industrie siderurgiche, elettrotecniche, cantieristiche, meccaniche, grafico-editoriali; sviluppato, inoltre, è il settore dell’alta tecnologia.

Ricordata la prima volta nell’8° sec., l’antica Oksnaford si sviluppò nell’Alto Medioevo grazie alla favorevole posizione, all’incrocio di vie commerciali e in prossimità di un guado sul Tamigi, cui dovette anche l’importanza militare al confine della Mercia anglosassone, che l’espose in tutto il 10° sec. agli attacchi dei Danesi. Questi la prescelsero spesso a sede, tra il 1036 e il 1065, di assemblee del regno; i Normanni la fortificarono e ingrandirono con Roberto d’Oyly, che la governò come sceriffo dal 1070 circa al 1119; re Enrico I nella prima metà del 12° sec. le concesse la prima carta di diritti. In seguito, il progressivo affermarsi in O. delle istituzioni culturali e la conseguente subordinazione dei cittadini all’università (specie dopo la creazione della magistratura del chancellor, nel 1214), ostacolarono lo sviluppo del suo Comune; i privilegi concessi nel 1248 allo studium generale da Enrico III provocarono nella popolazione reazioni talvolta violente (quale l’eccidio di studenti il 10-11 febbr. 1355). O., che aveva accolto favorevolmente le dottrine eterodosse di J. Wycliffe nel 14° sec., vide l’esecuzione capitale dei protestanti N. Ridley e H. Latimer nel 1555 e quella di T. Cranmer nel 1556, durante il regno di Maria la Cattolica. Nel corso delle guerre civili ospitò a lungo il comando di Carlo I, finché nel giugno 1646 stretta d’assedio, cadde in mano alle truppe rivoluzionarie. O. fu sede dell’ultimo Parlamento di Carlo II nel 1681; durante il regno di Giacomo II (1685-88) la sua popolazione e parte dell’università si opposero all’azione illegale del sovrano; poi aderì al movimento giacobita; l’appoggio dato a Giorgio III nel 1785 ne costituì l’ultima manifestazione politica di qualche rilievo.

L’università di O. è uno dei più famosi e antichi centri universitari del mondo: lo studium generale fu riconosciuto nel 1214, ma da molto tempo si riunivano studenti e professori attorno alla chiesa di S. Maria, al convento di S. Fridesvida, all’abbazia di Oseney, con afflusso anche dalla Francia e dall’Italia. Dopo il 1214 vi si stabilirono molti ordini religiosi e si formarono i collegi. Attraverso riforme e nuovi statuti, che si sono succeduti specialmente nel corso del 20° sec., l’indipendenza dei collegi è sempre rimasta fortissima. L’ordinamento moderno dell’università di O. risale alla regina Elisabetta I (1571) e agli statuti dell’arcivescovo Laud (1636), poi più volte riformati. Annessa all’università di O. è la Bodleian Library, fondata nel 1603 da sir Thomas Bodley.

I college universitari caratterizzano l’aspetto della città, conservando piante tipicamente medievali: uno o più cortili, cappella e hall (Balliol College, 1262, biblioteca del 15° sec. e cappella, 1854, di W. Butterfield; Merton College, 13°-15° sec.; Queen’s College, con interventi di N. Hawksmoor). New College (1379-86) e Winchester College di William of Wykeham indicano invece la tipologia dei college successivi (porta turrita, servizi distribuiti intorno a un grande cortile, cappella a T unita alla hall): Christ Church (16° sec.), completato da C. Wren; Keble College (1876) di W. Butterfield. Tra le chiese: St. Michael; St. Peter-in-the-East, romanica; St. Mary-the-Virgin, 14°-15° sec.; All Saints (1710, H. Aldrich). St. Frideswide’s, agostiniana (1170-80), poi cattedrale (Church of Christ). La Divinity School (gotica, 15°, 17°, 20° sec.) ospita la Bodleian Library. Lo Sheldonian Theatre (1662) è di Wren, mentre è di J. Gibbs la biblioteca Radcliffe. L’Ashmolean Museum (aperto nel 1683), e il Taylorian Institute (C.R. Cockerell, 1841-49) concludono la tradizione classica in Inghilterra. Tra le opere moderne: biblioteca (1959) ed edifici per le facoltà di zoologia e psicologia (1964-70), di J.L. Martin; Said Business School (2001), di Dixon Jones Architects.

In geologia, oxfordiano è un termine di cronologia indicante il piano inferiore del Malm; è compreso fra il Calloviano, in basso, e il Kimmeridgiano, in alto. Nella regione di O., dove i terreni appartenenti a questo piano sono tipici, l’oxfordiano è caratterizzato da un potente deposito di argille azzurrastre (O. Clay), talvolta bituminose; nel bacino di Parigi è invece rappresentato da calcari selciferi. In Italia i terreni dell’oxfordiano, insieme a quelli più in generale del Giurassico superiore, sono essenzialmente rappresentati da calcari pelagici con selce o da vere e proprie radiolariti e sono ampiamente diffusi.

L’O. university press è la casa editrice dell’università di O., fondata nel 1478 dallo stampatore tedesco Theodoricus Rood; è una delle maggiori case editrici del mondo, pubblicando anche con la ragione sociale Clarendon press (dal 1702) e IRL press. Nel 1896 aprì il primo dipartimento estero negli USA, a cui ne seguirono altri 10. Nota soprattutto per i dizionari, ha una produzione di saggistica, grandi opere, editoria scolastica ed elettronica.

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