OZOCHERITE

Enciclopedia Italiana (1935)

OZOCHERITE (dal gr. ὄζω "odorare" e κηρός "cera"; anche ozocerite, cera fossile)

Luigi COLOMBA

Miscela d'idrocarburi della serie satura delle paraffine, si presenta in masse amorfe simili allo spermaceti e varianti, a seconda della purezza, dall'incoloro al verdastro, al giallastro, al bruno giallastro e al bruno. La composizione chimica varia fra i limiti seguenti: C = 84,43 ÷ 86,80; H = 13,69 ÷ 14,87%. Il punto di fusione oscilla da 56° a 63°; la densità da 0,80 a o,95. È translucida e grassa al tatto. È parzialmente solubile a freddo nell'etere, lasciando un residuo chimicamente corrispondente a un altro minerale affine detto Urpethite. È solubile nella benzina e nell'alcool etilico bollente dando una soluzione colorata in giallo quando è impura. Proviene dalla Galizia, dalla Moldavia, dall'Austria, dai Carpazî e dall'Utah, essendo generalmente contenuta in giacimenti di petrolio o di carbon fossile. Si hanno anche altri minerali molto affini all'ozocherite, fra questi sono da considerarsi come varietà la zietrisikite corrispondente alla composizione:

la helenite corrispondente alla composizione:

fondenti rispettivamente a 82°-90° e a 101°. Altri minerali chimicamente affini sono la baikerinite e la piropissite. L'ozocherite depurata con H2SO4 e decolorata con carbone animale viene posta in commercio col norme di ceresina.

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