PADOVA

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

PADOVA (XXV, p. 887; App. I, p. 913; II, 11, p. 482)

Giuseppe Morandini

I danni subìti dalla guerra sono stati riparati abbastanza celermente con la ricostruzione dei quartieri più duramente colpiti; l'ultima fase della ricostruzione è stata quella della stazione ferroviaria, che ancor oggi non è stata completata, perché il problema si riallaccia a più vasti e complessi problemi di sovrapassaggio dell'importante nodo ferroviario, onde collegare opportunamente col centro i quartieri dell'Arcella e di Pontevigodarzere, ormai saldatisi per lo sviluppo topografico e demografico della città. Il comune al 4 novembre 1951 contava 167.672 ab. residenti, di cui 138.951 nel centro di Padova. Alla data del 30 giugno 1959 il comune contava 192.047 abitanti, con un aumento di oltre il 10% rispetto al 1951, aumento da imputarsi quasi tutto alla città e in maniera quasi trascurabile alla popolazione del contado. Ciò spiega le evidenti trasformazioni morfologiche urbane, con l'ampliamento di alcuni quartieri residenziali come quello di Città giardino o quello di Via Facciolati - S. Osvaldo, oltre all'ingrandimento del quartiere dell'Arcella-Vigodarzere con carattere più popolare e in parte misto (industriale).

L'aumento demografico e quello topografico sono legati alla accentuazione di alcune funzioni tipiche della città nel periodo postbellico in generale e negli ultimi anni in particolare. Tra queste può esser ricordata la funzione di P. come sede universitaria, non tanto per l'entità numerica degli studenti, il cui numero tende piuttosto a diminuire (attualmente circa 9.500), quanto piuttosto per la funzione di università regionale (con Venezia vi è complementarietà di facoltà) e per il rinnovamento edilizio o le nuove costruzioni per le facoltà di nuova istituzione. Per il primo caso può ricordarsi il completo rinnovamento della facoltà medica (policlinico, cliniche pediatrica, ginecologica, ortopedica, ecc.) e per il secondo la nuova facoltà di agraria, che hanno ampliato due dei nuclei cittadini dello Studio.

Lo sviluppo industriale è caratterizzato da nuove iniziative nel quartiere della Stanga e dalla nascita di nuove industrie (meccaniche, ecc.) o dal rinnovamento e ampliamento delle preesistenti (biciclette, arredamento, ecc.) in altre zone della periferia. Con l'aumento dell'attrezzatura industriale si è accentuato anche il carattere di città commerciale che Padova ha sempre avuto e che traspare evidente oltre che nel movimento dei mercati settimanali e in alcune iniziative nuove o sviluppo di precedenti, come i grossi impianti Domenichelli, SIAMIC, Morassutti, ecc., anche nel progressivo allargamento edilizio e aumento del volume degli affari della Fiera dei Campioni, la più vecchia d'Italia come data di nascita e notevole centro propulsore del commercio regionale e coi limitrofi stati austriaco e iugoslavo particolarmente.

La provincia secondo il censimento del 1951 contava 715.039 ab. residenti e poco più di 700.000 (702.784) presenti, ripartiti in 105 comuni; alla fine del 1959 la popolazione residente era di 705.738 ab., con una densità di 329 ab. per km2.

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