Panislamismo

Dizionario di Storia (2011)

panislamismo


Termine col quale si indica un insieme di tendenze e di movimenti islamisti moderni che, in nome del carattere universale dell’islam, hanno mirato a rinnovare l’unione spirituale e morale della umma musulmana e a riaffermarne l’egemonia contro il predominio occidentale. Antecedenti del p. sono stati i movimenti anticoloniali e riformisti del sec. 19°, in Africa e in Asia (➔ ; ; Sanusiyya). Dall’inizio del secolo successivo, una corrente autorevole di pensatori (➔ ; ‛Abduh, Muhammad; Rida, Rashid) sostenne la possibilità di conciliare l’unità e l’egemonia islamiche con la modernità. L’abolizione del califfato (1924) sancì l’abbandono del disegno dell’unità politica, a favore di un p. mirante a sviluppare reti di solidarietà intermusulmane e un’azione politica comune a sostegno dell’islam, in funzione antioccidentale e antisocialista. Questo trovò espressione istituzionale, per iniziativa saudita, nella fondazione dell’OCI, nel 1971. Una via diversa fu presa, fin dal 1928, dai Fratelli musulmani, sostenitori della possibilità di ricreare l’unità politica musulmana sul modello dello Stato islamico originario (➔ ). Tale via è stata poi perseguita dai movimenti islamisti che ai Fratelli si sono ispirati nel mondo sunnita.

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