ALBANI, Paolo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

ALBANI (Alvani), Paolo

Filippo Raccuglia

Liutaio, pare sia stato attivo a Palermo, Roma e Cremona dal 1630 al 1680 circa e abbia avuto un figlio (Michele o Nicola), che continuò a lavorare in Sicilia sino al 1720 circa.

I violini contrassegnati col suo nome sono di voce dolce e bella fattura, dalla vernice scura con riflessi rossi, di formato grande sul tipo degli Amati (l'A. è ritenuto scolaro di Nicola Amati), e con volute finemente scolpite. Così pure le viole da lui fabbricate sono di classica fattura, con vernice bruno-scura (una reca l'etichetta "A. P. fecit Cremonae 1678"); si ricorda anche qualche contrabasso.

Fra i vari liutai a nome Albani ve ne sono alcuni i cui dati biografici sono talmente incerti da far avanzare l'ipotesi che si tratti di falsi prenomi inventati a scopo commerciale.

Alcuni biografi sostengono che l'A. abbia lavorato a Palermo dal 1630 al 1670, e poi a Roma e Cremona, sulla base dell'attribuzione di un piccolo violino di suono assai potente, recante all'interno per iscrizione sul polizzino "Signor Albani in Palermo 1633", violino che l'amatore inglese M. T. Forster possedeva nella sua collezione. Altri ritengono, e forse più attendibilmente, basandosi sulla fattura di stile classico degli strumenti e delle sue etichette autentiche, che l'autore del violino con data 1633 sia un omonimo liutaio palermitano, quasi sconosciuto, mentre l'A. sarebbe nato a Cremona nel 1650 e quivi avrebbe svolto tutta la sua attività fino alla morte, avvenuta nel 1732.

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