BELLASIO, Paolo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)

BELLASIO, Paolo

Raoul Meloncelli

Nato a Verona nel 1554 (il 20 maggio, secondo la lapide della sua tomba), s'ignora da chi avesse ricevuto l'educazione musicale. Nel 1582 (Fétis e Eitner) si trasferì a Roma per venire al servizio dei cardinali Filippo Boncompagni e Guglielmo Sirleto e, abile esecutore, oltre che compositore eccellente, raggiunse in breve tempo una grande notorietà in tutta Italia. Si dedicò alla composizione di musiche religiose e profane, rivelando una preferenza per i madrigali, secondo una consuetudine cara ai musicisti dell'epoca. Le numerose composizioni di alto livello artistico che restano della sua produzione testimoniano della stima di cui egli godeva presso i suoi contemporanei.

Il 20 febbr. 1578 presso l'editore Girolamo Scotto di Venezia il B. pubblicò Il primo libro de'madrigali a cinque voci, 29 composizioni dedicate ad Alessandro e Carlo Tosi gentiluomini veronesi: i madrigali furono definiti nella lettera di dedica come "non anchor ben maturi e nuovi frutti... questi miei semplici principij di Musica, che da inesperta gioventù sono nati". Il secondo líbro di madrigali a cinque voci vide la luce a Venezia il 28 sett. 1582 presso gli eredi di Girolamo Scotto con dedica al cardinale Filippo Boncompagni, al cui servizio il B. si trovava ancora. Si arguisce che in questo periodo egli godeva di amicizie nella Curia romana, poiché in una raccolta di Madrigali a cinque voci de' diversi eccellentissimi musici di Roma, pubblicata a Venezia il10 luglio 1582 dallo Scotto e dedicata a mons. Ottavio Bandini referendario apostolico, è inserito il suo madrigale Mentre si imperla e 'nfiora.

Da una lettera inviata al cardinale Sirleto da Paola (Calabria) il 16 febbr. 1583, sappiamo che il B. non si trovava più allora al servizio del Boncompagni e che, amareggiato da disgrazie familiari e da ostilità di avversari, si era rivolto per un aiuto al suo primo protettore, non riuscendo, però, a riavere le sue mansioni a Roma. Tuttavia non aveva perduto né stima né benevolenza nell'ambiénte ecclesiastico e lo stesso cardinale Sirleto, con una lettera al cardinale Carlo Borromeo, il 6 sett. 1584 lo proponeva come organista al duomo di Milano. Il B. non riuscì ad avere l'incarico, poiché il Borromeo desiderava un organista ecclesiastico, avendo già un secolare al suo servizio, ma qualche anno dopo, il 20 nov. 1587, i soprastanti all'Opera del duomo di Orvieto lo proposero come organista: la sua nomina fu approvata con un incarico biennale e lo stipendio annuo di 100 scudi. Durante la sua permanenza ad Orvieto il B. ricevette onori e riconoscimenti, come si rileva da una lettera inviatagli il 27 sett. 1589 dal Consiglio direttivo dell'Opera del duomo, che su proposta dei soprastanti rinnovò l'incarico per altri due anni. Ma il musicista, desideroso forse di ritornare nella sua città, rifiutò l'incarico.

Durante questi anni egli non aveva tralasciato di dedicarsi alla composizione: il 15 ott. 1590 vedeva la luce il Primo Libro de' madrigali a sei voci, con un dialogo a dieci, dedicato agli Accademici Filarmonici di Verona, presso Angelo Gardano in Venezia (la raccolta comprende venti composizioni di cui due a 2 parti e una a 10); l'anno successivo, sempre a Venezia, presso Ricciardo Amadino, venivano pubblicati i Madrigali a 3, 4, 5, 6, 7 & 8 voci, venti composizioni dedicate al conte Giordan Serego in occasione delle sue nozze (l'opera si trova alla Biblioteca Filarmonica di Verona in tre esemplari, di cui solo uno completo).

Il nome del B., tornato a Roma, appare in una raccolta di Canzonette a 4 voci composte da diversi ecc.ti musici, con l'intavolatura del cimbalo et del liuto, stampate in quella città da Simone Veronio; l'opera è particolarmente interessante anche perché è la prima pubblicazione a stampa di musica, eseguita con incisionli su lastre di rame secondo il sistema calcografico; dedicata al cardinale di Lorena, porta la data del 2 marzo 1591. Il B. passò poi a Verona, ove ebbe la nomina di maestro di musica nell'Accademia Filarmonica di quella città; l'incarico gli fu conferito il 1º maggio 1591 con la provvigione annua di 25 ducati. L'esiguità dello stipendio fa pensare, però, che la sua attività fosse marginale e gli-obblighi notevolmente ridotti rispetto ai maestri che l'avevano preceduto. Assunta anche la direzione dell'Accademia Filarmonica il B. non vi rimase a lungo e circa un anno dopo ritornò a Roma. Mentre era a Verona, il 15 gena. 1592 aveva pubblicato a Venezia presso Angelo Gardano le Villanelle a tre voci, con la Intavolatura del liuto, una raccolta comprendente sedici composizioni dedicate a Giacomo Vanlemens. Per i meriti acquisiti negli ambienti della Curia romana il B. venne nomiriato, tra il 1592 e il 1594, cavaliere della Milizia aurata o dello Speron d'oro. A Roma egli morì il 10 luglio 1594; fu sepolto in S. Marco a piazza Venezia.

Dei suoi cinque libri di madrigali a 5 voci, mentre nulla è rimasto del terzo e del quarto, il quinto fu pubblicato postumo a Verona da Francesco Stivori il 15 marzo 1595 presso Francesco dalle Donne. La raccolta, dedicata ad Alessandro Lafranchini, comprende 21 madrigali che portano la seguente indicazione dello Stivori: "P. Bellasio (che sia in pace)... opera di persona tra virtuosi virtuosissima, la quale ella molto amò...". Il 21 madrigale, Ben fu il nome, è d'autore anonimo e fu aggiunto per celebrare la memoria del Bellasio. Oltre alle opere citate, comprendenti esclusivamente composizioni del B., molti madrigali isolati furono inclusi in celebri raccolte dell'epoca, tra cui: Il Lauro Verde, madrigali a sei voci di diversi autori, in Ferrara, per Vittorio Baldini 1583; Di Gio. Battista Moscaglia, Il secondo Libro de madrigali a quattro voci: con alcuni di diversi eccellenti musici di Roma, Venezia 1585, presso Giacomo Vincenzi e Ricciardo Amadino; Melodia Olympica di diversi eccellentissimi musici a III, V, VI, VIII voci; nuovamente raccolta da Pietro Philippi Inglese, et data in luce, nella quale si contengono i più eccellenti madrigali che oggi di si cantino, in Anversa presso Pietro Phalesio e Giovanni Bellero 1591; Novi frutti musicali, madrigali a cinque voci, di diversi eccellentissimi musici, Venezia 1590, presso Giacomo Vincenti; Di XII autori vaghi e dilettevoli madrigali a quattro voci, Venezia 1595, presso Riccardo Amadino, e Novi frutti musicali, madrigali a cinque voci di diversi eccellentiisimi musici, in Anversa 1610, presso Pietro Phalesio.

Bibl.: G. Tebaldini, L'Arch. musicale della Cappella Antoniana in Padova, Padova 1895, pp. 125, 128; R. Casimiri, P. B., musicista veronese in Note d'arch. per la storia musicale, XIV(1937), n. 3, pp. 97-108; G. Turrini, L'Accad. Filarmonica di Verona dalla fondazione (maggio 1543) al 1600..., Verona 1951, passim (v. Indice p. 332); A. Einstein, The Italian Madrigal, II, Princeton 1949, p. 685; W. Boetticher, Orlando di Lasso und seine Zeit 1532-1594, Kassel und Basel 1958, pp. 311, 505; F.-J. Fétis, Bibl. univ. des musiriens..., I, Paris 1860, p. 324; R. Eitner, Quellen Lex. der Musiker, I, pp. 421 s.; Riemann Musik Lexikon, Mainz 1959, I, p. 134; Diz. Ricordi della Musica e dei Music, Milano 1959, p. 130; Répertoire Internat. des Sources Musicales. Recueils Imprimés XVI et XVII siècles, I, Liste chronologique, München-Duisburg 1960, pp. 306, 354 s., 369; E. Vogel, Bibliothek der gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens. Aus den Jahren 1500-1700, Hildesheim 1962, I, pp. 76-78; R. Eitner, Bibl. der Musik Sammelwerke des XVI und XVII Jahrhunderts, Hildesheim 1963, passim (v. Indice p. 403).

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