Fabbri, Paolo

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Semiologo italiano (Rimini 1939 - ivi 2020). Dopo essersi laureato presso l’università di Firenze, ha studiato a Parigi all’École Pratiquedes Hautes Études dove ha avuto contatti con studiosi del calibro di R. Barthes e L. Goldmann. Tornato in Italia ha insegnato Semiotica all’università di Firenze con U. Eco, ha poi insegnato a Urbino, Bologna, Palermo, Roma Due, Venezia e Milano (IULM), oltre che  a Parigi, San Diego, Los Angeles, Toronto e in molte altre università del mondo. A Urbino ha fondato, con C. Bo e G. Paioni, nel 1970 il Centro Internazionale di Semiotica e di Linguistica. Presidente dal 1997 al 2000 del DAMS di Bologna, ha diretto riviste e collane e dal 2000 al 2004 l’Istituto italiano di Cultura a Parigi. La sua ricerca ha toccato molti campi, dalla comunicazione alla filosofia, dalla sociologia alla epistemologia e importanti sono stati i  suoi studi di semiotica delle arti. Tra le pubblicazioni si ricordano: La svolta semiotica (1998), Elogio di Babele (2000), Segni del tempo. Un lessico politicamente scorretto (2003), Fellinerie. Incursioni semiotiche nell'immaginario di Federico Fellini (2011), L’efficacia semiotica. Risposte e Repliche (2017).

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